Un uomo, un paleontologo, un sognatore
Jack Horner intende creare un "pollosauro" nei prossimi 5 anni
L'incontro con lo scienziato tenutosi martedì 29 maggio
presso il Museo di Storia Naturale di Milano
Chi non ha mai visto il mitico film Jurassic Park? Uscito nelle sale cinematografiche nel 1993, ha fatto sognare ed emozionare milioni di persone, soprattutto i più piccoli, me compreso. Eh si, quando lo vidi ero poco più che un pargolo; restai ammaliato a dir poco da quelle che, apparentemente, sembravano creature fantastiche. Pensare che siano esistite realmente e che facciano parte della Storia del nostro mondo è davvero straordinario. Il tutto poi si concretizzava in uno dei film di maggiore incasso della storia del cinema e, d'altronde, non poteva che essere così con Steven Spielberg alla regia.
Queste creature fantastiche sono i dinosauri ed io devo molto a loro. Mi hanno fatto avvicinare al mondo della lettura. Questa mi ha consentito di mantenere vivo l'interesse sfrenato per questi antichi esseri. Da lì a poco iniziai ad interessarmi degli egizi e di altre civiltà remote, per cui ho un debito con loro che tenterò di saldare con questo articolo in cui spero di riuscire a trasmettervi una esperienza unica che ho vissuto in prima persona.
Per chi non lo sapesse, Il film Jurassic Park è tratto dall'omonimo romanzo di Michael Crichton del 1990. Per la realizzazione del colossal di Hollywood, Spielberg si è avvalso della collaborazione del famoso paleontologo Jack Horner come consulente scientifico. Dovete sapere che il protagonista di Jurassic Park e Jurassic Park III, lo scienziato Alan Grant (interpretato da Sam Neill), è stato ispirato proprio da lui.
Jack Horner è docente di paleontologia presso la Montana State University e Direttore del Museum of the Rockies nel Montana. Ha ricevuto il premio McArthur Fellowship, detto "Premio dei Geni". E' inoltre autore di numerosi saggi e pubblicazioni scientifiche sui dinosauri. Di recente ha pubblicato, insieme a James Gorman, vicedirettore scientifico del New York Times, il libro dal curioso titolo "come costruire un dinosauro", in Italia edito da Pearson. Un titolo che catturerebbe l'attenzione di chiunque. E proprio questo libro è stato presentato da Horner in persona martedì 29 maggio presso il Museo di Storia Naturale di Milano a cui ho preso parte.
L'evento è stato organizzato da "Meet the Media Guru" a cui va un plauso per aver realizzato un incontro di grande cultura e interesse come questo. Mi sembra doveroso concedere loro questo spazio: si tratta di un programma di incontri con protagonisti internazionali della cultura digitale e dell’innovazione, mirato non soltanto al mondo professionale ma anche al largo pubblico. Un progetto della Camera di Commercio di Milano, della Regione Lombardia e della Provincia di Milano.
Ecco un piccolo video introduttivo della serata:
A tal proposito avevo riportato sul forum la notizia de La Repubblica. Ma ritorniamo al nostro incontro.
Dopo la realizzazione di Jurassic Park, Horner ha fortemente desiderato di ricreare realmente un dinosauro: il "pollosauro". Ma è davvero possibile creare un dinosauro partendo dal codice genetico di un comunissimo pollo? Prima di inoltrarci in quella che potrebbe essere la risposta, è importante riportare una citazione di Horner come punto di partenza: "i dinosauri non si sono mai estinti, gli uccelli sono dinosauri, discendenti dai dinosauri teropodi, con un grande catalogo di geni di dinosauro nel loro genoma". Nulla di più vero... "peccato però che i bambini non si accontentano!", ha ironizzato Horner. Gli uccelli non sono molto spaventosi, non sono grandi e non incutono timore... insomma un uccello non ha l'aspetto di un T-Rex! E allora perché accontentarsi?
Horner cercherà di far fronte a questo 'problema' manipolando geneticamente un pollo in modo tale da ripristinarne le caratteristiche ancestrali, inclusi denti, coda e persino gli arti anteriori che sono ancora visibili in alcune fasi dei loro embrioni, e tutto ciò per provare a ottenere appunto un pollosauro. Dallo studio degli embrioni degli uccelli sappiamo infatti che ogni animale ripercorre, durante lo sviluppo prenatale, la storia evolutiva della sua specie.
Il paleontologo si pone però una domanda: i dinosauri avevano la coda, peraltro notevole. Gli uccelli, i discendenti dei dinosauri, non hanno la coda. Hanno penne caudali, ma non una coda muscolare completa di vertebre e nervi. Alcuni dei primi uccelli avevano una lunga coda e altri più recenti avevano una coda corta, ma non esistono uccelli contemporanei con la coda. Com’è avvenuto questo cambiamento? C’è modo di ricreare quel cambiamento evolutivo e osservare come sia avvenuto a partire dalle molecole che hanno dato il via o arrestato la crescita della coda? Bene, Horner crede che la risposta sia un secco "sì".
Horner ci scherza su quando rievoca la scena madre del film di Spielberg: "per far nascere un vero dinosauro, non serve cercare nel sangue di una zanzara! Così facendo otterremmo solamente una stanza piena di zanzare e nulla di più!". Quel che suggerisce è invece percorrere il processo evolutivo all’inverso, la c.d. "reverse evolution", partendo dal codice genetico degli eredi viventi dei dinosauri: gli uccelli, più precisamente dal pollo. Attraverso gli sviluppi della tecnologia è ora possibile riavvolgere il nastro dell’evoluzione con l’obiettivo di riportare in vita i dinosauri, ma anche di svelare i misteri del passato nonché le meraviglie dell’evoluzione. E infatti Horner dedica il libro proprio al pioniere dell'evoluzionismo, Darwin.
Per la realizzazione di questo progetto, occorreranno 5 anni e si stima in quasi 1 milione di dollari il costo totale dell'operazione. Il libro servirà anche a pubblicizzare il progetto e cercare altri fondi. C'è però chi contesta questa operazione, altri scienziati non sarebbero d'accordo per i motivi etici che potrebbero derivarne. Ma Horner guarda anche all'uomo del futuro perché il pollosauro non solo sarà la prova vivente dell’evoluzione ma contribuirà nella ricerca delle malattie genetiche che potremmo imparare a controllare semplicemente attivando o disattivando determinati geni nello stato embrionale.
Ma come si è arrivati a scoprire che i dinosauri siano strettamente collegati agli uccelli? La scoperta è da attribuire proprio a Jack Horner. Nel 2005 fu trovato nel Montana un grosso femore di T-Rex. Decisero di romperlo due parti in modo tale da facilitarne il trasporto. Una volta rotto, pensarono bene di analizzarne le strutture interne. Una collaboratrice del paleontologo, Mary Schweitzer, trovò collagene, emoglobina e osso midollare, quest'ultimo un tessuto riproduttivo degli uccelli che viene prodotto dalle femmine al primo picco di estrogeni che innesca l'ovulazione. Fu in quel momento che Horner si accorse di dover guardare agli uccelli per riportare in vita un dinosauro. Una scoperta casuale che ha rivoluzionato il modo di pensare questi animali arcaici.
Una ulteriore conferma della parentela tra dinosauri e uccelli si può trovare, pensate un pò, in un dinosauro italiano, lo Scipionyx Samniticus ribattezzato Ciro. E' stato ritrovato a Pietraroja, in Campania ed è l'unico dinosauro al mondo fossilizzato con gli organi interni. Una ricostruzione è stata mostrata al pubblico da Cristiano Dal Sasso, paleontologo del Museo di Scienza Naturale.
E' stato un incontro emozionante! Il sogno di Horner ha trascinato tutti i presenti in un viaggio meraviglioso e lontano dalla tipicità degli argomenti che siamo abituati a sentire e per questo ringrazio ancora Meet the Media Guru per aver invitato un personaggio realmente affascinante e geniale. All'evento non ha partecipato solo la comunità scientifica ma anche grandi appassionati, tra questi anche bambini a cui è stato dato loro un microfono per rivolgere la propria domanda al grande paleontologo. In un'altra sala del Museo, un grande schermo trasmetteva le immagini dell'incontro per rendere partecipi coloro che non hanno trovato posto nell'Aula Magna. Intanto c'era anche chi commentava twittando in diretta streaming. Al termine dell'incontro, Horner si è reso disponibile per autografi e fotografie. Insomma, una gran bella esperienza!
Dopo Jurassic Park, chi avrebbe mai detto che di lì a poco si sarebbe parlato di dinosauri in carne ed ossa?! Chi lo sà, magari tra decenni potremmo ritrovarci con un vero zoo dei dinosauri ma si spera più mansueti di quelli di Spielberg, magari al guinzaglio! Scherzi a parte, a mio giudizio è un progetto magnifico. Non vedo alcun problema morale o etico: non si sta cercando di creare qualcosa che non sia già stato previsto dalla natura ma si sta cercando di attivare, negli uccelli, i geni degli antenati che durante la fase embrionale subiscono la distruzione. Il risultato sarà sicuramente interessante e oggetto di nuovi studi. Non ci resta che aspettare e stare a vedere cosa ne uscirà fuori!
Il viaggio continua!
Alcune fotografie dell'evento:
Edited by .Dante. - 27/9/2012, 03:57
Jack Horner intende creare un "pollosauro" nei prossimi 5 anni
L'incontro con lo scienziato tenutosi martedì 29 maggio
presso il Museo di Storia Naturale di Milano
Chi non ha mai visto il mitico film Jurassic Park? Uscito nelle sale cinematografiche nel 1993, ha fatto sognare ed emozionare milioni di persone, soprattutto i più piccoli, me compreso. Eh si, quando lo vidi ero poco più che un pargolo; restai ammaliato a dir poco da quelle che, apparentemente, sembravano creature fantastiche. Pensare che siano esistite realmente e che facciano parte della Storia del nostro mondo è davvero straordinario. Il tutto poi si concretizzava in uno dei film di maggiore incasso della storia del cinema e, d'altronde, non poteva che essere così con Steven Spielberg alla regia.
Queste creature fantastiche sono i dinosauri ed io devo molto a loro. Mi hanno fatto avvicinare al mondo della lettura. Questa mi ha consentito di mantenere vivo l'interesse sfrenato per questi antichi esseri. Da lì a poco iniziai ad interessarmi degli egizi e di altre civiltà remote, per cui ho un debito con loro che tenterò di saldare con questo articolo in cui spero di riuscire a trasmettervi una esperienza unica che ho vissuto in prima persona.
Per chi non lo sapesse, Il film Jurassic Park è tratto dall'omonimo romanzo di Michael Crichton del 1990. Per la realizzazione del colossal di Hollywood, Spielberg si è avvalso della collaborazione del famoso paleontologo Jack Horner come consulente scientifico. Dovete sapere che il protagonista di Jurassic Park e Jurassic Park III, lo scienziato Alan Grant (interpretato da Sam Neill), è stato ispirato proprio da lui.
Jack Horner è docente di paleontologia presso la Montana State University e Direttore del Museum of the Rockies nel Montana. Ha ricevuto il premio McArthur Fellowship, detto "Premio dei Geni". E' inoltre autore di numerosi saggi e pubblicazioni scientifiche sui dinosauri. Di recente ha pubblicato, insieme a James Gorman, vicedirettore scientifico del New York Times, il libro dal curioso titolo "come costruire un dinosauro", in Italia edito da Pearson. Un titolo che catturerebbe l'attenzione di chiunque. E proprio questo libro è stato presentato da Horner in persona martedì 29 maggio presso il Museo di Storia Naturale di Milano a cui ho preso parte.
L'evento è stato organizzato da "Meet the Media Guru" a cui va un plauso per aver realizzato un incontro di grande cultura e interesse come questo. Mi sembra doveroso concedere loro questo spazio: si tratta di un programma di incontri con protagonisti internazionali della cultura digitale e dell’innovazione, mirato non soltanto al mondo professionale ma anche al largo pubblico. Un progetto della Camera di Commercio di Milano, della Regione Lombardia e della Provincia di Milano.
Ecco un piccolo video introduttivo della serata:
A tal proposito avevo riportato sul forum la notizia de La Repubblica. Ma ritorniamo al nostro incontro.
Dopo la realizzazione di Jurassic Park, Horner ha fortemente desiderato di ricreare realmente un dinosauro: il "pollosauro". Ma è davvero possibile creare un dinosauro partendo dal codice genetico di un comunissimo pollo? Prima di inoltrarci in quella che potrebbe essere la risposta, è importante riportare una citazione di Horner come punto di partenza: "i dinosauri non si sono mai estinti, gli uccelli sono dinosauri, discendenti dai dinosauri teropodi, con un grande catalogo di geni di dinosauro nel loro genoma". Nulla di più vero... "peccato però che i bambini non si accontentano!", ha ironizzato Horner. Gli uccelli non sono molto spaventosi, non sono grandi e non incutono timore... insomma un uccello non ha l'aspetto di un T-Rex! E allora perché accontentarsi?
Il paleontologo si pone però una domanda: i dinosauri avevano la coda, peraltro notevole. Gli uccelli, i discendenti dei dinosauri, non hanno la coda. Hanno penne caudali, ma non una coda muscolare completa di vertebre e nervi. Alcuni dei primi uccelli avevano una lunga coda e altri più recenti avevano una coda corta, ma non esistono uccelli contemporanei con la coda. Com’è avvenuto questo cambiamento? C’è modo di ricreare quel cambiamento evolutivo e osservare come sia avvenuto a partire dalle molecole che hanno dato il via o arrestato la crescita della coda? Bene, Horner crede che la risposta sia un secco "sì".
Horner ci scherza su quando rievoca la scena madre del film di Spielberg: "per far nascere un vero dinosauro, non serve cercare nel sangue di una zanzara! Così facendo otterremmo solamente una stanza piena di zanzare e nulla di più!". Quel che suggerisce è invece percorrere il processo evolutivo all’inverso, la c.d. "reverse evolution", partendo dal codice genetico degli eredi viventi dei dinosauri: gli uccelli, più precisamente dal pollo. Attraverso gli sviluppi della tecnologia è ora possibile riavvolgere il nastro dell’evoluzione con l’obiettivo di riportare in vita i dinosauri, ma anche di svelare i misteri del passato nonché le meraviglie dell’evoluzione. E infatti Horner dedica il libro proprio al pioniere dell'evoluzionismo, Darwin.
Per la realizzazione di questo progetto, occorreranno 5 anni e si stima in quasi 1 milione di dollari il costo totale dell'operazione. Il libro servirà anche a pubblicizzare il progetto e cercare altri fondi. C'è però chi contesta questa operazione, altri scienziati non sarebbero d'accordo per i motivi etici che potrebbero derivarne. Ma Horner guarda anche all'uomo del futuro perché il pollosauro non solo sarà la prova vivente dell’evoluzione ma contribuirà nella ricerca delle malattie genetiche che potremmo imparare a controllare semplicemente attivando o disattivando determinati geni nello stato embrionale.
Ma come si è arrivati a scoprire che i dinosauri siano strettamente collegati agli uccelli? La scoperta è da attribuire proprio a Jack Horner. Nel 2005 fu trovato nel Montana un grosso femore di T-Rex. Decisero di romperlo due parti in modo tale da facilitarne il trasporto. Una volta rotto, pensarono bene di analizzarne le strutture interne. Una collaboratrice del paleontologo, Mary Schweitzer, trovò collagene, emoglobina e osso midollare, quest'ultimo un tessuto riproduttivo degli uccelli che viene prodotto dalle femmine al primo picco di estrogeni che innesca l'ovulazione. Fu in quel momento che Horner si accorse di dover guardare agli uccelli per riportare in vita un dinosauro. Una scoperta casuale che ha rivoluzionato il modo di pensare questi animali arcaici.
Una ulteriore conferma della parentela tra dinosauri e uccelli si può trovare, pensate un pò, in un dinosauro italiano, lo Scipionyx Samniticus ribattezzato Ciro. E' stato ritrovato a Pietraroja, in Campania ed è l'unico dinosauro al mondo fossilizzato con gli organi interni. Una ricostruzione è stata mostrata al pubblico da Cristiano Dal Sasso, paleontologo del Museo di Scienza Naturale.
E' stato un incontro emozionante! Il sogno di Horner ha trascinato tutti i presenti in un viaggio meraviglioso e lontano dalla tipicità degli argomenti che siamo abituati a sentire e per questo ringrazio ancora Meet the Media Guru per aver invitato un personaggio realmente affascinante e geniale. All'evento non ha partecipato solo la comunità scientifica ma anche grandi appassionati, tra questi anche bambini a cui è stato dato loro un microfono per rivolgere la propria domanda al grande paleontologo. In un'altra sala del Museo, un grande schermo trasmetteva le immagini dell'incontro per rendere partecipi coloro che non hanno trovato posto nell'Aula Magna. Intanto c'era anche chi commentava twittando in diretta streaming. Al termine dell'incontro, Horner si è reso disponibile per autografi e fotografie. Insomma, una gran bella esperienza!
Dopo Jurassic Park, chi avrebbe mai detto che di lì a poco si sarebbe parlato di dinosauri in carne ed ossa?! Chi lo sà, magari tra decenni potremmo ritrovarci con un vero zoo dei dinosauri ma si spera più mansueti di quelli di Spielberg, magari al guinzaglio! Scherzi a parte, a mio giudizio è un progetto magnifico. Non vedo alcun problema morale o etico: non si sta cercando di creare qualcosa che non sia già stato previsto dalla natura ma si sta cercando di attivare, negli uccelli, i geni degli antenati che durante la fase embrionale subiscono la distruzione. Il risultato sarà sicuramente interessante e oggetto di nuovi studi. Non ci resta che aspettare e stare a vedere cosa ne uscirà fuori!
Il viaggio continua!
Alcune fotografie dell'evento:
Photo by Paolo Sacchi
Chiunque volesse scrivere un articolo da vedere pubblicato su questo Blog, può farlo inviandolo tramite MP al sottoscritto.
Edited by .Dante. - 27/9/2012, 03:57
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IL VIAGGIO CONTINUA
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