1. Tutti pazzi per i meteoriti
    Una caccia ai meteoriti in USA, la silicagel di Roberto Giacobbo e un vino dal sapore "spaziale"

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    By .Dante. il 2 May 2012
     
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    Tutti pazzi per i meteoriti
    Una "caccia ai meteoriti" in USA, la silicagel di Roberto Giacobbo
    e un vino dal sapore "spaziale"


    meteorcopia


    Quanti di noi non hanno mai visto una stella cadente nel corso della propria vita? Magari durante una calda notte d'estate, magari a San Lorenzo. Forse pochi. Per i più romantici e per i sognatori incalliti, eventi del genere vengono associati agli istanti più significativi di quel momento fuggente: la condivisione di un episodio eccezionale con una persona cara, o l'aver partorito riflessioni o idee tanto illuminanti che mai avresti pensato altrimenti. Sono attimi, in cui può essere decisivo anche la semplice seppur tempestiva chiusura delle palpebre dei nostri occhi e poi il passaggio di una scia luminosa. Un viaggio lunghissimo e tutto si riduce ad un piccolo frammento di pietra. Già, ma non una comunissima pietra.

    Pensare che una piccolissima parte di extraterrestre possa entrare a far parte della nostra vita è stupefacente, ti segna in un modo o nell'altro. Spesso, infatti, non ci si accontenta di vedere un meteorite e di essere dunque testimoni di un evento sorprendente, la si vuole addirittura possedere quasi con bramosia. E proprio in questi giorni, in California, dilaga una vera e propria "caccia al meteorite". Alcuni giorni fa è apparsa una "fireball" luminosa quanto la Luna piena, e così studiosi e appassionati hanno raggiunto la contea di El Dorado per cercare i frammenti provenienti dalla "fascia degli asteroidi" ovvero una specie di deposito di detriti planetari posto fra le orbite di Marte e Giove successivamente avvicinatosi alla Terra, tanto da essere risucchiato dalla sua potente forza d’attrazione gravitazionale. L’oggetto è sfrecciato nei cieli della California esattamente alle 7.51 di domenica 22 aprile, producendo un grande boato e lasciandosi dietro una densa scia di fumo; non solo, da Sacramento a Las Vegas nel Nevada, molte sono state le pietre nere cadute dal cielo sul suolo terrestre e intanto scienziati di grandi istituzioni come la NASA, curiosi e collezionisti si sono messi sulle loro tracce. Si tratta di uno dei tanti bolidi che, di tanto in tanto, solcano i cieli in tutto il mondo, hanno commentato lì per lì gli astronomi californiani.



    Robert Ward, cacciatore di meteoriti da oltre 20 anni, è uno dei protagonisti dei ritrovamenti. «E' stato, manco a dirlo, un momento emozionante», dice Ward all'Associated Press in un'intervista telefonica mercoledì scorso, mentre ancora camminava attraverso un vecchio cimitero in cerca di altri meteoriti a circa 35 miglia a nord-est da Sacramento. Ha trovato il primo pezzo martedì, lungo una strada tra un campo da baseball e un parco ai margini di Lotus nei pressi di Coloma, vicino a dove James W. Marshall fece la scoperta dell'oro in California, al Mulino di Sutter nel 1848 (El Dorado).

    Altri ritrovamenti sono stati eseguiti da Petrus Jenniskens, l'astronomo della NASA che camminò attraverso il deserto della Nubia quattro anni fa per recuperare i frammenti di un piccolo asteroide. Racconta all’Ames Research Center della NASA che i frammenti ritrovati presso l’Hernningsen Lotus Park e negli immediati dintorni, sono inequivocabilmente dei meteoriti, con la tipica crosta di fusione che si forma all'ingresso nell'atmosfera. A una prima analisi sembrano condriti carbonacee, frammenti dello stesso materiale da cui si aggregarono i pianeti circa quattro miliardi e mezzo di anni fa. All'interno di essi è stato possibile trovare vari tipi di amminoacidi che rafforzano la convinzione che gli ingredienti della vita sono sparsi ovunque nell'universo.

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    Insomma, un fenomeno quello della caccia ai meteoriti che continua e ha addirittura aperto anche una sorta di business per chi compra e vende i propri campioni su eBay. C'è invece chi conserva gelosamente questi pezzi di rara bellezza, come ad esempio un amico che noi del forum di Voyager conosciamo molto bene. Eh si, il nostro Roberto, andando come ospite all'inizio dell'anno alla trasmissione di Licia Colò, Alle falde del Kilimangiaro, ha mostrato una vera e propria pietra "extraterrestre" che si creò dalla fusione del calore di un meteorite, che si scagliò sulla Terra 28 milioni di anni fa, e la sabbia pura del deserto, dando vita ad un cristallo rarissimo e bellissimo chiamato "silica glass". Si tratta dunque di una pietra in parte terrestre e in parte non terrestre che è stata ritrovata anche sullo scarabeo di un pettorale di Tutankhamon, niente di meno. Un dono fattogli dai fratelli Castiglioni, archeologi italiani che scoprirono questo cristallo nel 1997 mentre percorrevano il deserto libico, al confine egiziano, dopo essersi domandati su una leggenda secondo cui sarebbe stato pericoloso, per i dromedari, il passaggio con le carovane in quella zona. Un fantastico aneddoto su una scoperta meravigliosa dovuta alla curiosità dell'uomo.

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    ...E quanti di voi possono dire d'aver bevuto un vino dal retrogusto "spaziale"? Credo nessuno, a meno che non abbiate visitato l'osservatorio astronomico Tagua Tagua, in Cile. Si chiama "Meteorito" ed è un vino invecchiato in una botte con un frammento di asteroide datato 4,5 miliardi di anni fa. Questo Cabernet Sauvignon è stato lanciato per l'appunto da un produttore cileno di nome Ian Hutcheon, questo è quanto riferisce il sito di Discovery Channel.

    "Sono stato interessato al vino e all'astronomia per molti anni - spiega l'inventore del Meteorito - e volevo trovare un modo per combinare le due cose". Il frammento utilizzato, lungo circa 7 centimetri, e' stato donato da un collezionista statunitense, e proviene da un meteorite caduto nel deserto di Atacama circa 6 mila anni fa.

    Come già detto, l'unico posto dove si può bere il vino "spaziale" è l'osservatorio astronomico Tagua Tagua, fondato dallo stesso Hutcheon, circa 100 chilometri a sud-ovest di Santiago, anche se, a detta del produttore, una parte dei 10 mila litri prodotti verrà esportata: "L'idea di immergere un meteorite nel vino mi è venuta per poter dare a tutti la possibilità di toccare qualcosa che viene dallo spazio - spiega - il Cabernet risultante ha un profumo più deciso".

    Molti di noi si staranno domandando sul gusto che il vino potrebbe avere, quanto al prezzo ho la vaga sensazione che sarà poco accessibile al cittadino medio.

    Si conclude qui questo viaggio attorno le news e le curiosità dietro i meteoriti, queste pietre davvero speciali, portatrici di vita, impreziosite non tanto dalla loro rarità ma da quel viaggio lunghissimo che hanno affrontato per gli angoli più disparati dello spazio profondo. E' quanto rimane di materiale di quella speciale parte della notte che ci fa elevare il nostro desiderio più grande. Alla prossima.


    Fonti di cui mi sono avvalso per l'articolo:
    www.corriere.it/scienze_e_tecnologi...3a340624b.shtml
    www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media...c688fa720a.html
    www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cr....html?idPhoto=1


    Chiunque volesse scrivere un articolo da vedere pubblicato su questo Blog, può farlo inviandolo tramite MP al sottoscritto.



    Edited by .Dante. - 10/9/2012, 17:22
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