STREGHE: una delle persecuzioni più feroci della Storia
Tra il ‘300 ed il ‘700, nel pieno Medioevo, in tutta Europa ma anche in America, una pericolosa miscela di pregiudizio, ignoranza e superstizione creò una delle persecuzioni più feroci di tutta la Storia: la caccia alle streghe.
Migliaia di donne, considerate come una grave minaccia da eliminare assolutamente, furono giustiziate e messe al rogo con l’accusa di stregoneria.
Questo terribile evento si sviluppò in più fasi: la prima, che si estende fino al ‘400, fu sicuramente la più moderata, poiché chi aveva il potere era preoccupato soprattutto dagli eretici e si limitava a punire le cosiddette streghe con penitenze, condanne pecuniarie o con il carcere; la seconda, dal ‘400 in poi, fu decisamente più spietata, anche a causa della pubblicazione, avvenuta nel ‘486, del “Malleus maleficarum”, in italiano “Il martello delle streghe”, da parte di due frati domenicani, che divenne subito la guida per tutti gli interrogatori di stregoneria.
Fu tale libro ad introdurre veri e propri mostri giuridici: prevedeva che anche lo scettico potesse essere ritenuto complice della strega, oppure che l’inquisitore, per ottenere una piena confessione, potesse avvalersi, oltre che della tortura, anche dell’inganno. Ma chi erano le streghe?
Erano donne che infrangevano molti tabù: erano libere sessualmente, avevano rapporti con il diavolo, non volevano sposarsi ne avere figli e si diceva che praticassero l’aborto.
Esisteva in Europa un tribunale apposito per la punizione di questi reati: la Santa Inquisizione. Ma nel resto del mondo, le cose andavano diversamente.
L’episodio più noto di caccia alle streghe, infatti, ebbe per protagonista un normale tribunale ed avvenne nel ‘692 a Salem, nell’odierno Massachusetts. Di fronte alla malattia di due ragazze, figlie del reverendo locale, il medico del villaggio, William Griggs, diagnosticò un caso grave di stregoneria. Si innescò un importante psicodramma collettivo, in cui si unirono vari fattori: la paura nei confronti del diavolo, degli attacchi dei Pellerossa, un’epidemia di vaiolo e le faide locali. Fu così che in pochi giorni più di un centinaio di donne finirono in carcere, alcune delle quali morirono in prigionia. Tredici di esse furono invece impiccate con l’accusa di aver usato i propri poteri per seminare la morte e soggiogare altre persone.
Anche l’Italia ebbe il suo ruolo nella vicenda europea. Ritroviamo tracce di streghe in molti luoghi, come Triora, un piccolo borgo ligure.
Qui, l’estate del ‘587 fu durissima: non piovve per niente, si sviluppò una carestia e centinaia di animali morirono. Il capro espiatorio venne identificato dal popolo proprio nelle streghe, c...
Tra il ‘300 ed il ‘700, nel pieno Medioevo, in tutta Europa ma anche in America, una pericolosa miscela di pregiudizio, ignoranza e superstizione creò una delle persecuzioni più feroci di tutta la Storia: la caccia alle streghe.
Migliaia di donne, considerate come una grave minaccia da eliminare assolutamente, furono giustiziate e messe al rogo con l’accusa di stregoneria.
Questo terribile evento si sviluppò in più fasi: la prima, che si estende fino al ‘400, fu sicuramente la più moderata, poiché chi aveva il potere era preoccupato soprattutto dagli eretici e si limitava a punire le cosiddette streghe con penitenze, condanne pecuniarie o con il carcere; la seconda, dal ‘400 in poi, fu decisamente più spietata, anche a causa della pubblicazione, avvenuta nel ‘486, del “Malleus maleficarum”, in italiano “Il martello delle streghe”, da parte di due frati domenicani, che divenne subito la guida per tutti gli interrogatori di stregoneria.
Fu tale libro ad introdurre veri e propri mostri giuridici: prevedeva che anche lo scettico potesse essere ritenuto complice della strega, oppure che l’inquisitore, per ottenere una piena confessione, potesse avvalersi, oltre che della tortura, anche dell’inganno. Ma chi erano le streghe?
Erano donne che infrangevano molti tabù: erano libere sessualmente, avevano rapporti con il diavolo, non volevano sposarsi ne avere figli e si diceva che praticassero l’aborto.
Esisteva in Europa un tribunale apposito per la punizione di questi reati: la Santa Inquisizione. Ma nel resto del mondo, le cose andavano diversamente.
L’episodio più noto di caccia alle streghe, infatti, ebbe per protagonista un normale tribunale ed avvenne nel ‘692 a Salem, nell’odierno Massachusetts. Di fronte alla malattia di due ragazze, figlie del reverendo locale, il medico del villaggio, William Griggs, diagnosticò un caso grave di stregoneria. Si innescò un importante psicodramma collettivo, in cui si unirono vari fattori: la paura nei confronti del diavolo, degli attacchi dei Pellerossa, un’epidemia di vaiolo e le faide locali. Fu così che in pochi giorni più di un centinaio di donne finirono in carcere, alcune delle quali morirono in prigionia. Tredici di esse furono invece impiccate con l’accusa di aver usato i propri poteri per seminare la morte e soggiogare altre persone.
Anche l’Italia ebbe il suo ruolo nella vicenda europea. Ritroviamo tracce di streghe in molti luoghi, come Triora, un piccolo borgo ligure.
Qui, l’estate del ‘587 fu durissima: non piovve per niente, si sviluppò una carestia e centinaia di animali morirono. Il capro espiatorio venne identificato dal popolo proprio nelle streghe, c...