I ROMANI IN AMERICA 1500 ANNI PRIMA DI COLOMBO?

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  1. Apophis2036
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    ''Le recenti acquisizioni archeologiche hanno consentito di rivalutare le conoscenze che gli antichi avevano in fatto di viaggi per mare e permettono di affermare che questi non si limitavano alla navigazione a vista e lungo costa, ma avevano navi e strumenti adatte alle lunghe traversate, anche oceaniche''. E' quanto ha affermato Claudio Mocchegiani Carpano, gia' responsabile del settore del centro storico della Soprintendenza archeologica di Roma e attualmente docente di archeologia subacquea all'universita' di Napoli, alla presentazione del libro ''Quando i Romani andavano in America'' di Elio Cadelo (Palombi editori, pagg. 293, euro 19). Mettendo insieme testimonianze di autori dell'epoca con quanto piu' di recente e' stato scoperto sui viaggi per mare nell'antica Roma, Cadelo sostiene che i Romani potrebbero essere sbarcati anche sul continente americano. D'altronde, ha sottolineato Luigi Fozzati, soprintendente ai Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, e' assodato che ''sia Romani che i Fenici hanno circumnavigavano l'Africa ed erano giunti fino in Cina''. E' quindi probabile che proprio in uno di questi viaggi, alcune navi fenicie incapparono nella corrente subequatoriale che dalle coste occidentali dell'Africa li porto' fino alle coste del Brasile. La prova potrebbe essere una epigrafe fenicia scoperta a Paratyba, poco considerata alla sua scoperta nel 1874, ma poi ''rivalutata'' sia dal filologo americano Cyrus Gordon che dal nostro Sabatino Moscati. Tra le prove che possono suffragare le navigazioni transatlantiche dei Romani, ha proseguito Mocchegiani, il fatto che le loro navi avevano dimensioni e robustezza idonee a queste imprese: ''quelle rinvenute a Nemi realizzate sotto Caligola nel primo secolo d.C. erano lunghe 70 metri e larghe 20, e realizzate con tecnologie costruttive all'avanguardia. D'altronde i Romani le avevano apprese dai Fenici che nel campo erano maestri: una loro nave del terzo secolo a.C. rinvenuta nello stagno di Marsala aveva i pezzi e gli incastri numerati, a prova di una costruzione quasi industriale''. Tra gli elementi portati da Cadelo, anche quelli riguardanti la botanica: sulla copertina del libro campeggia una statuetta di fanciullo romano che ha in mano un frutto di ananas, originario della Mesoamerica. Sul tema, anche Fozzati ha sottolineato come un piu' accurato studio dei reperti botanici negli scavi (semi, ecc.) possano testimoniare contatti tra civilta' di diversi continenti.

    Fonte: ansa
     
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  2. !TAMA!
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    ormai sono convinto che civiltà antiche hanno raggiunto le americhe prima di Colombo..ne sono la prova le monete ritrovate e alcune incisioni nella pietra.

    per quanto riguarda i romani credo che "da soli" non sarebbero mai riusciti a raggiungere le americhe..i romani non erano un popolo di mare, non a caso ci hanno lasciato ancora adesso una enorme rete stradale, in aggiunta credo proprio che le loro navi non erano adatte a navigare nell'atlantico..erano troppo tozze e poi come fai a sfamare tutta la gente che facevano muovere i remi?? le navi romane non erano di certo autonome e all'avanguardia come le navi vichinghe o fenicie..

    ma siccome i romani erano una potenza planetaria, è giusto credere che abbiano avuto qualche tipo di collaborazione con popoli con una capacità marittima migliore, giustamente i fenici, quindi in conclusione è probabile che abbiano raggiunto le americhe ma senza l'apporto dei fenici (che forse erano già giunti nelle americhe tempi addietro e sapevano di conseguenza tempi e rotte) non ci sarebbero mai riusciti.
     
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  3. anomalix 14
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    è simile alla storia degli egizi in australia: magari non ci sono arrivati con una missione ma con una disgrazia, magari un maremoto o una corrente sbagliata. queste cose avrebbero creato le leggende secondo le quali il mondo finiva dopo le colonne d'ercole.
    per il fatto che i romani circumnavigarono l'africa non ne so niente.
    per la cina invece credo che era più logico e facile andare a piedi, anche se più lento da fare.
     
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  4. luigipadula
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    CITAZIONE (Apophis2036 @ 6/3/2010, 09:57)
    La prova potrebbe essere una epigrafe fenicia scoperta a Paratyba, poco considerata alla sua scoperta nel 1874, ma poi ''rivalutata'' sia dal filologo americano Cyrus Gordon che dal nostro Sabatino Moscati.

    intendi il testo di Paraibo??
    anche lui è un'epigrafe ritrovata in brasile di origine fenicia!!! solo che è andata perduta e sono rimaste solo le trascrizioni..
     
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  5. !TAMA!
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    per approfondimenti sulle esplorazioni navali in atlantico antiche e misteriose (dai fenici al medioevo)

    www.oopart.it/oceano-atlantico/index.php
    (ma dovete registrarvi..merita!);)
     
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  6. luigipadula
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    ce ne sono di robe interessanti in questo sito!! :)
    grazie, piano piano mi guardo più argomenti possibili!!
     
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  7. anomalix 14
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    mi sono inscritto anch'io :woot:
     
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  8. antonino sicari
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    Penso che quella delle esplorazion iin mare sia una storia tutta da accertare; possiamo però mettere deipunti fermi: primo di tutti è la constatazione del fatto che i cinesicostruissero navi di quasi 160 metri di lunghezza e con sette alberi : cosa ne facevano? Dove andavano quando le navigavano? Non credo che servisseroloro per allotanarsi di poco dai porti d'origine; è acclarato che arrivaronoin sud Africa: perchè non pensare che conoscessero le coste occidentali delle Americhe? Perchènon pensare che si allontanassero fino in Australia ed ain Antartico? Mi sembra, la mia, una deduzione logica. Perchè poinon pensare che i Fenici non giungessero anche nelle Americhe come poi gli stessi Romani? La scoperta di Antikitera poi ci dice che gli antichi popoli mediterranei serbinosorprese tali da indurci a pensare che fossero in possesso di conoscenze anoiignote.
     
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7 replies since 6/3/2010, 09:57   582 views
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