1. Intervista a Francesco Grassi
    Ingegnere elettronico e membro del CICAP. E' il circlemaker del cerchio nel grano di Voyager

    Cerchi nel grano, parla il CICAP: Intervista a Francesco Grassi
    Ingegnere elettronico e membro del CICAP. E' il circlemaker del cerchio nel grano di Voyager



    Classe 1966, è Ingegnere Elettronico. Si occupa dello sviluppo di progetti nel campo della gestione elettronica delle informazioni aziendali. Nel 1997 decide di dedicarsi ad attività di divulgazione scientifica collaborando con il CICAP, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale costituito nel 1989 da Piero Angela. Nello stesso anno fonda il "Gruppo Lombardia" del CICAP. Partecipa a numerose indagini di sperimentazione su casi relativi al paranormale e alle pseudoscienze e da diversi anni si dedica allo studio critico del fenomeno "Cerchi nel Grano" e diventa circlemaker, suo è il famoso cerchio di Marocchi e molti altri. Insieme all'esperto inglese Matthew Williams, ha realizzato una formazione davanti alle telecamere di Voyager in una puntata storica che andò in onda il 27 novembre 2006 (ma la sua collaborazione con la trasmissione ha inizio nel 2004 con altri esperimenti). Aspettando la serie 26 di Voyager, in onda da stasera alle 21.10 su Rai 2, ripercorreremo insieme quel momento con l'intervista all'Ing. Francesco Grassi.

    Francesco, prima ancora che tu diventassi un esperto, cosa ti ha portato ad interessarti al mondo dei crop circles? Hai mai pensato che potesse trattarsi di un fenomeno paranormale?

    Sono sempre stato appassionato di misteri, il fenomeno UFO mi ha affascinato sin da quando ero ragazzo e intorno al 1997, all'inizio della mia attività con il CICAP, ho cominciato a entrare nel merito di quello dei cerchi nel grano.
    I cerchi mi hanno affascinato per l'enorme complessità che risulta emergere da un'apparente semplicità. E' semplice appiattire un'area circolare in un campo di grano, ma come mai il fenomeno è cresciuto e si è trasformato in maniera così drastica a partire dalle prime forme semplici apparse nei campi inglesi nei primi anni '80? Come mai questo fenomeno tocca delle corde molto profonde dell'animo umano? E' ...

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    Last Post by marek il 17 Dec. 2014
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  2. La papera non fa l'eco... di ascolti
    La Pop-science di Max Giusti che non convince

    La papera non fa l'eco... di ascolti
    La Pop-science di Max Giusti che non convince




    Lunedì sera ha esordito in prime time il nuovo format di intrattenimento scientifico di Rai 2 condotto da Max Giusti. Ne avevamo parlato giorni prima in queste pagine. Sulla scia dell'originale inglese “Duck quack doesn'ts echo”, il programma ha visto la partecipazione di alcuni ospiti famosi a disposizione della Scienza sottoponendosi ad alcuni esperimenti scientifici.
    Per essere un “programma di risposte alle grandi domande della Scienza”, così il comico romano ha aperto la trasmissione, il risultato finale è stato abbastanza discutibile tanto che gli ascolti non sono stati granché soddisfacenti. Ma andiamo per gradi...

    Gli ospiti in studio, Enzo Iacchetti, Ariadna Romero e l’ex deputato Vladimir Luxuria hanno inizialmente dovuto riconoscere l’odore di un liquido contenuto in una beuta che si è poi rivelato essere sudore.
    Durante il primo esperimento, la cavia Enzo Iacchetti si è immolato per la scienza al fine di dimostrare che un oggetto molto pesante come un’incudine, se fatto oscillare, non potrà mai superare il punto da cui viene lanciato. Si è giocato a rompere le uova, letteralmente, con bambini in studio e con il conduttore che ha mostrato come risucchiare un tuorlo con il vuoto di una bottiglia di plastica. Passaggi del programma tutto sommato divertenti considerando anche il tipo di comunicazione rivolto maggiormente ai più piccoli.

    E' dal primo servizio in poi che ho iniziato a nutrire qualche perplessità. Questo ha posto in essere il quesito dell’eccessivo odore di cloro nelle piscine quando vengono contaminate, per così dire, dall'urina dell’uomo. Il filmato ha confermato l’ipotesi avvalendosi di interviste come quella rivolta ad un chimico italiano che parlava però in inglese e perciò tradotto dalla voce fuori campo in italiano: ciò a dimostrazione dunque dell’acquisto di tali servizi all'estero da parte della Rai, motivo per cui, magari, ideare un contenitore che potesse trasmetterli(?).

    Successivamente all'entrata in scena di Roberto Giacobbo, il programma scivola di nuovo sull’urina. Scusate il gioco di parole ma é con il #unamicomiomihadetto che una signora del pubblico ha domandato se è vero ...

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    Last Post by voynavi il 11 Dec. 2014
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  3. 10500 a. C. la data dei misteri

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    10500 a. C.,
    la data dei misteri




    Da sempre, gli uomini cercano di lasciare testimonianza del loro passaggio sulla Terra, ma il solo supporto in grado di resistere al trascorrere dei secoli è la pietra... E gli antichi lo sapevano bene. Tutte le grandi costruzioni del passato più remoto sembrano voler fissare con precisione la data in cui sono state erette, usando come riferimento la volta celeste, unico modo per calcolare il tempo in modo assoluto: dunque il cielo trasferito sulla Terra. Si, ma perchè il cielo?

    Se si lega una data alla posizione delle stelle in quel momento, si evita la possibile incomprensione del messaggio che si vuole lasciare, dovuto per esempio alla diversità dei linguaggi da un’ epoca all’ altra. Basta capire il meccanismo e considerare il fatto che il cielo cambia aspetto con il trascorrere dei millenni: è la cosiddetta precessione degli equinozi, cioè l’ anticipo degli equinozi rispetto all’ anno precedente.
    Eppure, qualcosa non quadra: seguendo questo ragionamento, i più antichi edifici giunti fino a noi sembrerebbero essere molto più antichi rispetto a quanto ritenuto sinora, addirittura risalenti ad un periodo che va dal 10500 a. C. al 10450 a. C. circa, un periodo in cui, secondo l’ archeologia ufficiale, l’ uomo si trovava ancora nell’ Età della pietra, un’ età che non conosceva ancora alcuna civiltà!

    Non stiamo parlando di semplici macerie, ma dei siti più grandi ed importanti del mondo: il tempio di Angkor- Wat in Cambogia, che ripropone la rappresentazione della costellazione boreale del drago così come appariva 12.500 anni fa; le piramidi di Giza, che rappresentano la costellazione di Orione come appariva in quello stesso periodo; o Tiahuanaco in Bolivia, i cui resti si estendono per 4.500 chilometri quadrati.
    Proprio a Tiahuanaco è presente una grande vasca rettangolare, il “ Tempio sotterraneo,,, che contiene tre steli incredibilmente posizionate come le stelle della Cintura di Orione, proprio come le tre piramdi di Giza. Queste ultime, che tradizionalmente si fanno risalire alla quarta dinastia, andrebbero retrodatate: in questo caso, i faraoni Cheope, Chefren e Micerino sarebbero stati non i committenti del complesso, ma solo dei continuatori dell’ opera di costruzione già progettata ed avviata. La tecnologia utilizzata infatti non fu mai più riprodotta dagli antichi Egiziani. Anche la Sfinge, la più grande scultura della Terra, pare essere stata costruita nel 10500 a. C., sia per motivi astronomici ( probabilmente possedeva una testa di leone, esattamente l’ era in cui l’ umanità si trovava in quella data) , sia per motivi geologici ( presenta tracce erosive di una grande inondazione avvenuta soltanto in quel periodo) . Solo coincidenze?

    Angkor- Wat, invece, contiene ol...

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    Last Post by .Dante. il 10 Mar. 2014
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  4. Nikola Tesla, l'uomo del futuro

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    Scienza
    Storia
    Tesla
    UFO
    By .Dante. il 11 Feb. 2014
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    Tesla, l'uomo del futuro

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    Questa è la storia di un personaggio controverso e sconosciuto ai più, scienziato, fisico, filosofo, inventore: il genio che ha inventato il 20° secolo, il suo nome è Nikola Tesla. Fu autore di almeno 700 invenzioni talmente rivoluzionarie e scomode da determinarne una morte improvvisa e la necessaria rimozione dalla Storia di tutta la sua vicenda. Di cosa si tratta?

    Tesla nasce il 10 luglio ‘856 a Smiljan, nell’ attuale Croazia. La sua diligenza negli studi gli permette di diplomarsi in soli tre anni, acquisendo tutte le conoscenze scientifiche con cui riesce a padroneggiare sia le materie tecniche che la matematica; comprende nove lingue, si interessa di filosofia e poesia, conosce a memoria molti classici. A ventotto anni decide di abbandonare la Jugoslavia per trasferirsi negli Stati Uniti, con in tasca un libro di poesie, pochi centesimi, un quaderno con gli appunti utili a realizzare una macchina volante ed una lettera di presentazione per Thomas Edison. La collaborazione tra i due dura appena qualche mese: Edison si oppone infatti per motivi economici alla proposta, avanzata dal croato, di sostituire la sua corrente continua con la tensione alternata, di gran lunga più efficiente. D’ altro canto, lo storico rivale di Edison, l’ industriale George Westinghouse, molto convinto della validità delle idee di Tesla, diviene un suo grande finanziatore; così viene stipulato un contratto: l’ industriale avrebbe prodotto le nuove centrali con i brevetti dell’ inventore e quest’ ultimo in cambio avrebbe ricevuto $ 1,00 per ogni forza cavallo che si sarebbe prodotta con i nuovi motori.

    A questo punto Edison, capendo la superiorità dell’ invenzione di Tesla rispetto alla sua, dà inizio ad una vera e propria guerra mediatica, una campagna di disinformazione che non riesce tuttavia ad evitare la vittoria del croato e di Westinghouse, con l’ installazione della prima grande centrale idroelettrica delle cascate del Niagara, che avrebbe prodotto energia elettrica per Buffalo e New York a ben 40 km di distanza. La sua capacità di trasferire l’ energia senza fili, via etere, cattura l’ attenzione di un importante magnate del tempo, John Pierpont Morgan, grazie al quale ha la possibilità di condurre esperimenti nel leggendario laboratorio di Colorado Springs, ma che in seguito smetterà di finanziarlo per timore che quella di Tesla possa essere una rivoluzione senza precedenti.

    Le invenzioni più importanti di cui ci serviamo tuttora sono, oltre all’ energia elettrica a corrente alternata, la radio, l’ uso medico della risonanza magnetica, la scienza della sismologia e l’ auto elettrica senza generatore di corrente. E’ inoltre l...

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    Last Post by .Dante. il 11 Feb. 2014
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  5. Intervista a Rosario Di Bella
    Cantautore e compositore musicale di Voyager

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    Intervista a Rosario Di Bella
    Cantautore e compositore musicale di Voyager


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    Cantautore e compositore italiano, la sua carriera artistica si estende sino al cinema, al teatro e alla televisione. Siciliano d'origine, ha iniziato il suo percorso studiando pianoforte e teatro all'Arsenale di Milano. Nell'87 si aggiudica il primo premio del Festival di Castrocaro. Nel '90 partecipa a Gran Premio, Rai 1, condotto da Pippo Baudo, al Festivalbar, Italia 1, e al Cantagiro, Rai 2, dove si classifica al 2° posto. Nel '91 approda al Festival di Sanremo con un pezzo di grande successo popolare, "E noi qui". Tornerà alla kermesse della canzone italiana nel '93 con il brano "Non volevo". Negli ultimi anni è stato tra i più prolifici compositori di colonne sonore per la televisione, il cinema ed il teatro. Dal 2003 è il compositore delle fantastiche musiche di Voyager e Ragazzi c'è Voyager, Rai 2. Per il Forum & Fan Club Autorizzato di Voyager, è con molto piacere che vi presento un personaggio di grande talento, Rosario Di Bella.


    Prima che iniziamo a parlare del tuo impegno con Voyager, parlaci un po di te e di come è nata la tua passione per la musica e la canzone.

    ptcm
    Tutti i ricordi che ho della mia vita, sin dall'infanzia, sono sempre legati alla musica. Prima che nascesse mia figlia, niente è stato più importante della musica. E me ne rendo conto solo ora, guardandomi indietro e scoprendo che non non sono stato mai più di qualche giorno lontano dal pianoforte. Ho cominciato a studiare musica prestissimo e contemporaneamente ho iniziato a stare sul palco suonando con i gruppi. Ho suonato di tutto, dalla musica folk alla fusion, dalla musica classica sino alla canzone d'autore. Probabilmente il mio stile è maturato grazie a queste esperienze e alla possibilità di mischiare elementi di ogni genere musicale. Nel 1987 ho inviato quasi per gioco un tagliandino per la partecipazione al festival di Castrocaro e come per incanto mi sono ritrovato vincitore e con un contratto discografico. Da allora la mia carriera di cantautore si è sviluppata nei dieci anni successivi con la produzione di cinque album.

    So che hai anche studiato Medicina......

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    Last Post by .Dante. il 19 Dec. 2013
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  6. Chi era davvero Gesù?

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    Roberto Giacobbo
    Sindone
    Storia
    By .Dante. il 21 June 2013
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    Chi era davvero Gesù?

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    Chi era davvero Gesù? Storia, fede e leggenda ci consegnano il ritratto di un uomo vissuto duemila anni fa: solo un uomo? E’ possibile che ciò che ci raccontano i Vangeli sia realmente accaduto, oppure qualcosa non corrisponde alla realtà dei fatti? Al di là di scoop sensazionalistici, frutto dell’ abitudine dell’ uomo moderno alle “ dietrologie a tutti i costi,,, negli ultimi decenni sono stati condotti molti studi su colui che avrebbe cambiato per sempre il corso della Storia, se non l’ unico, senza dubbio il più importante. Innanzitutto, per studiare la vicenda di Gesù, occorre considerare il contesto in cui è vissuto; ma c’ è addirittura chi crede che non sia mai esistito.

    Periodicamente escono pubblicazioni dai titoli accattivanti che tentano di dimostrarlo: le fonti, tuttavia, confermano il contrario: e nasce il sospetto che questo dubbio ce l’ abbia solo chi è interessato a vendere bestseller mondiali. Come mai allora talvolta i Vangeli si contraddicono fra loro? In realtà, è assolutamente normale: tra l’ evento storico e la sua documentazione si pone sempre un filtraggio, come nel caso di Alessandro Magno, il quale, quando cominciò la sua spedizione orientale, portò con se cinque biografi, che non sempre concordavano su tutti i dati. D’ altronde, il fatto che i Vangeli contengano differenze, è indice di autenticità: ciò vuol dire che le prime comunità cristiane che li hanno redatti non si sono copiate l’ una con l’ altra ( alla base di tali scritti vi fu una lunga e consolidata tradizione orale).

    Oltre a quelli canonici, ne esistono altri, definiti ''apocrifi''; secondo molti, conterrebbero verità segrete tenute nascoste dalla Chiesa... Peccato però che furono proprio i Padri della Chiesa a preservarli trascrivendoli; essi inoltre sono di molto posteriori agli altri e meno attendibili, per questo sono stati esclusi dal canone biblico ( ad esempio contengono dettagli molto esagerati ed enfatizzati, al contrario di quelli canonici, semplici e sobri). Accade spesso che si senta dire che le uniche fonti sulla storicità di Gesù deriverebbero dalla Bibbia, mentre le cronache romane del tempo non ne parlano: ma a parte il fatto che tali cronache non esistono ( i registri imperiali del I secolo sono completamente perduti), semmai sembra vero il contrario, in quanto quattro erano gli autori di libri storici in quell' epoca: Plinio il vecchio, Plinio il giovane, Tacito e Svetonio e ben tre di loro parlano di Cristo. Le altri fonti scritte, invece, ci vengono dal mondo ebraico. Il problema dell’ esiguità delle fonti non esiste: tra i personaggi dell’ antichità, infatti, gli unici che godono di una documentazione così straordinaria nei primi cento anni dalla loro morte sono propr...

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    Last Post by .Dante. il 21 June 2013
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  7. Shakespeare: chi ha scritto davvero le sue opere? L'INTERVISTA ESCLUSIVA a ROBERTA ROMANI
    Autrice, insieme a Irene Bellini, del libro "Il Segreto di Shakespeare"

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    IL SEGRETO DI SHAKESPEARE
    Intervista a Roberta Romani


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    Roberta Romani e Irene Bellini sono le autrici del libro "Il segreto di Shakespeare", edito da Mondadori e con la prefazione di Roberto Giacobbo. Roberta Romani è giornalista, autrice per il cinema, per il teatro e per la televisione, ha lavorato nel campo della cultura, dell'arte, dello spettacolo e dell'informazione per Rai e Mediaset. Formatasi come giornalista investigativa a "Chi l'ha visto?", collabora tra gli altri a "Voyager" e "A come avventura". Irene Bellini, autrice televisiva e saggista, ha firmato programmi per la Rai e La7, tra i quali "Stargate - linea di confine"; per la saggistica ha pubblicato Atlante dei misteri, Teschi di cristallo e Mostri e creature fantastiche.

    Siamo sicuri che sia stato detto tutto su Shakespeare? Chi ha scritto realmente i suoi capolavori? Ricercatori colti e appassionati, troppo spesso rimasti nell'ombra, ci dicono che c'è dell'altro da sapere, nuovi protagonisti da conoscere e un punto di vista in grado di unire i tanti preziosi dati raccolti nel tempo. In questo libro viaggeremo senza pregiudizi alla scoperta di una rappresentazione finora sconosciuta: la vita dell'enigmatico e geniale William Shakespeare e di altri uomini lungimiranti e determinati che hanno deciso, un giorno, di cambiare il volto dell'Inghilterra e dell'intera cultura occidentale. Conosceremo meglio due personaggi chiave, Michel Agnolo e John Florio.

    L'ipotesi di una mano italiana dietro quella del drammaturgo inglese non è recente, attribuzioni di questo tipo, in realtà, risalgono già all'inizio del Novecento. Molti hanno cercato di capire come veramente possano essere nate le opere firmate da William Shakespeare. E proprio quando questo argomento sembrava essere finito nel dimenticatoio qualcuno l'ha ripreso realizzandone un documentario in televisione, a Voyager. L'11 febbraio del 2009 è infatti andato in onda il servizio dal titolo "Shakespeare era italiano?" nell'ambito della quattordicesima serie della trasmissione. Quel servizio, in cui lavorò il personaggio che vado ad intervistare, si è rivelato essere un punto di partenza: sono state effettuate numerose nuove indagini che hanno fatto riemergere aspetti importanti di un passato ormai lontano. Sono inoltre state apportate delle correzioni a quanto si era detto nel corso della puntata e attraverso rice...

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    Last Post by .Dante. il 24 June 2013
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  8. I misteri di Montauro
    Affreschi, statue, portali, simboli enigmatici: è possibile che Montauro sia stata crocevia di importanti società segrete?

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    Arte
    Leggende
    Storia
    Templari
    By .Dante. il 23 May 2013
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    I misteri di Montauro
    Affreschi, statue, portali, simboli enigmatici: è possibile che Montauro
    sia stata crocevia di importanti società segrete?


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    La foto in copertina è di Guglielmo D'Arezzo



    Esiste un piccolo borgo, in Calabria, ricco di cunicoli, ruderi di insediamento ormai deserti e centri di protezione: è Montauro, in provincia di Catanzaro; viene già chiamata la Rennes-Le-Chateau italiana. Ma i misteri hanno inizio già dal suo nome: cosa significa?

    La culla dell’Italia

    Ufficialmente il toponimo, come sostengono la maggior parte degli studiosi, va ricercato nelle parole “ Oro crusus,, ( Monte d’ oro) , poichè si dice vi fossero delle cave aurifere dalle quali mai sarebbe stato estratto l’ oro. Ma vi sono anche altre ipotesi etimologiche: secondo alcuni, il nome deriverebbe da Montaurus ( Mons Taurus, Monte toro) , in quanto sulla cima del monte Paladino ci sarebbe stato un tempio dedicato al dio Toro, nel periodo in cui, secondo la leggenda, tra il Golfo di Lamezia Terme ed il Golfo di Squillace verso Reggio Calabria, territorio in cui sorge Montauro, si estendeva il Regno di re Italo ( Italo deriva infatti dall’ osco viteliu, cioè toro) , termine appunto da cui proviene la denominazione Italia; secondo altri, invece, deriverebbe da “ Mons Auronis,, ( Monte degli Aurunci) in quanto i villaggi dell’ area che va da Montepaone ( anticamente Aurunco) a Pietragrande di Montauro furono fondati dagli Aurunci, appartenenti alla stessa stirpe degli Ausoni, fatto confermato da un’ antica iscrizione nella chiesa di S. Pantaleone, il patrono ( Montis Auronis... ).

    Uno dei monumenti più significativi è la medievale Grangia ( anticamente Grancia) di S. Anna, nel 12° secolo dedicata a S. Giacomo il maggiore, patrono di pellegrini e cavalieri e difensore contro i Saraceni, distrutta dal terremoto del ‘783: la documentazione relativa ai secoli 12° e 13° è andata perduta, mentre altri documenti sono sospetti od addirittura contraffatti. Ciò che sappiamo è che divenne proprietà dell’ Ordine della potente e feudale Certosa di S. Stefano del bosco ( oggi di Serra S. Bruno) e che nel ‘192 ottenne da Papa Celestino 3° l’ autorizzazione a passare sotto l’ osservanza dei cistercensi, collegati all’ Abbazia di Fossanova, posta su uno sperone intermedio, da cui dipese per oltre tre secoli. Tra il 14° ed il 15° secolo si verificò il cambio di dedica. Per le sue dimensioni, appare unica in tutto il mondo. Era una fortifica...

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    Last Post by Aldo Mercurio il 6 Dec. 2016
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  9. Intervista a Silvia Emme
    Ha firmato la sigla dell'ultima serie di Voyager. La sand artist più famosa d'Europa si racconta nel forum di Voyager.

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    Intervista a Silvia Emme

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    Sono di Silvia Emme le mani che realizzano le "sand animation", veri e propri disegni con la sabbia su un tavolo luminoso. Una forma artistica suggestiva e fuori dal comune. Abbiamo potuto ammirare le sue opere in molte occasioni, come ad esempio nella nuova sigla della 23esima serie di Voyager - La Nuova Era. Lo scorso 10 marzo l'abbiamo vista a Ragazzi c'è Voyager dove ha rivelato come è nata l'idea della sabbia e spiegato le tecniche del suo utilizzo. Adesso, la sand artist più famosa d'Europa, si racconta nel forum e fan club di Voyager: le abbiamo posto qualche altra domanda e non soltanto su questa splendida forma d'arte. Insomma, chi è Silvia Emme?



    Innanzitutto, come ti sei avvicinata all'arte?

    A casa mia hanno tutti una buonissima mano per il disegno, iniziando dai vecchi, passando per i grandi, finendo con il più giovane che ha 18 anni. E' perfettamente normale quindi essere sin da piccoli indirizzati al disegno. Si inizia e poi si sceglie di non cambiare via, anche perchè magari riesci a conciliare lavoro e piacere!
    Sono stata molto fortunata!

    Prima della sabbia avevi già sperimentato altre tecniche di espressione artistica?

    Da qualche parte in studio ci deve essere il mio primo quadro ad olio, quello di quando avevo 12 anni e già da 2 ero allieva del maestro Carotti.
    Poi l'Istituto D'Arte ed infine l'Accademia, dove un giorno mi piacerebbe tanto andare ad insegnare Pittura e ti garantisco che non mi auguro a nessuno perchè sono severissima anche con me!
    La sabbia è la fine di un percorso, durante il quale cercavo i mezzi per raccontare: un'immagine statica mi stava stretta, ma la sand animation è movimento ed evoluzione.

    Qual è la tua fonte di ispirazione?

    Non ho fonti di ispirazione precise: faccio molta ricerca al fine di provare ogni giorno a crescere capendo cosa, come e perché.

    La musica fa da cornice ai tuoi lavori, trovi sem...

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    Last Post by maltide il 20 Jan. 2016
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  10. Vampiri, solo una leggenda?

    AvatarBy .Dante. il 3 Feb. 2013
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    Vampiri, solo una leggenda?

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    Sono mai esistiti i tanto temuti e temerari vampiri? Sono solo leggende? O c’ è qualcosa di vero?

    La figura di questo essere, capace di succhiare il sangue dei vivi, è presente da sempre in tutte le culture. Ne sono state catalogate ben 55 specie e molte di queste sono originarie dei Paesi dell’ Europa orientale. Ma il primo vampiro sarebbe nato in Mesopotamia: si chiavama Lilith ed era un demone femminile che secondo alcune tradizioni ebraiche fu affiancato ad Adamo nell’ Eden prima della creazione di Eva. In una tavoletta babilonese è presente una formula magica per proteggersi la notte dai demoni succhiatori di sangue.
    In Cina il vampiro si chiamava Ch’ Ing Shi ed aveva lunghi capelli verdi, occhi rossi, lunghe zanne ed artigli. Uccideva con il suo alito e poi straziava i corpi delle sue vittime, ma solo durante le notti senza luna; per ucciderlo, bisognava trafiggergli il cuore con una lama di ferro.
    Anche i Padri della Chiesa parlarono di queste misteriose creature, come S. Agostino che scrisse il trattato "De cura pro mortuis" per avvertire gli uomini su come difendersi da tali creature diaboliche. Secondo le leggende, potrebbero provocare pestilenze, uccidere chi li nomina, rendere sterili e sostituire i cuori. Inoltre, i vampiri polacchi e russi, contrariamente agli altri, si risveglierebbero a mezzogiorno, per poi tornare nella bara a mezzanotte.

    Per diventare vampiri, bisogna aver stretto un patto con il diavolo, praticato stregoneria, esseri morti violentemente o da suicidi, essere nati in periodi particolari dell’ anno sotto particolari flussi astrali, essere stati morsi da un altro vampiro ed aver bevuto del sangue di un altro vampiro, ma soprattutto volere, anche inconsciamente, questo cambiamento. Ecco invece le tecniche per tenerli lontani: indossare oggetti sacri, avere con sè delle piante oppure uno specchio, dove l’ immagine del vampiro verrebbe riflessa. I sistemi per ucciderli, però, sono solo due: decapitarli o conficcargli un paletto di legno nel cuore.

    Dracula: è certamente lui il più famoso di tutti i tempi. Noi tutti lo conosciamo grazie al celebre romanzo dell’ irlandese Bram Stoker, pubblicato nell'897, il più famoso romanzo dell’ orrore scritto in inglese. Ma il personaggio presentato nel libro non è completamente inventato: è realmente esistito, quattro secoli prima in Romania. E le informazioni che abbiamo su di lui provengono da un libretto pubblicato nel '456. Era principe di Valacchia e si chiamava Vlad Tepes III . Nacque nel '431 a Sighisoara. Ereditò il nome dal padre, Vlad Dracul, che derivava dalla parola << drago>> , poiché era affiliato all’ Ordine del drag...

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    Last Post by .Dante. il 3 Feb. 2013
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