1. Machu Picchu, La città perduta

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    Machu Picchu,
    La città perduta


    machupicchu


    Esiste una città, arroccata sulle Ande del Perù, che non ha ancora smesso di rivelarci i suoi affascinanti segreti. Il suo nome: Machu Picchu. Situata in una zona difficile da raggiungere, risultò invisibile persino ai conquistadores spagnoli ed ai missionari cristiani. Sul suo crinale sono presenti oltre 200 edifici, scoperti un secolo fa dal giovane esploratore americano Hiram Bingham dell’ Università di Yale. Si trova in un luogo impervio, tra due faglie ed ogni anno era inondata da piogge torrenziali, che provocavano delle frane; ma al contempo, era vicina a delle sorgenti di acqua dolce e conteneva una riserva di granito, verso cui è diretta una cava. Per affrontare il problema dell’acqua, gli ingegneri hanno creato terrazze e collocato canali di scolo. Nel periodo del suo massimo splendore, era in grado di ospitare soltanto tra le 700 e le 1.000 persone; per questo c’ è chi ritiene si trattasse di un luogo esclusivamente dedicato al culto. Il problema fondamentale, tuttavia, è un altro: chi la costruì? E quando?

    Ufficialmente, fu eretta tra il 15° ed il 16° secolo dagli Inca, ma è pur vero che alcuni studiosi, leggendo particolari allineamenti astronomici in questo antico insediamento, sono giunti alla conclusione che la città non può che risalire al periodo che va dal 4000 a. C. al 2000 a. C.. Perchè tanta differenza con la datazione ufficiale? Probabilmente perchè quest’ultima si basa su alcune rilevazioni effettuate sugli edifici più esterni: non è pertanto affidabile circa la datazione dell’intera città, dato che gli edifici che si trovano intorno possono essere stati costruiti più tardi, in una zona periferica rispetto ad essa. Infatti, l’obliquità della Terra all’epoca in cui fu tracciata la pianta di Machu Picchu era di 24°, ossia nel 3172 a. C.. Gli ultimi ad abitarla, per trovare rifugio, furono gli Inca, fuggiti dagli spagnoli di Francisco Pizarro, i quali avevano ucciso a tradimento il loro re Atahualpa. Per cercare di trovarli, i conquistadores compirono scorrerie a Cuzco, ma non riuscirono mai a capire dove si nascondessero.

    Si distinguono tre fasi nella costruzione delle mura: in un primo momento, le pietre venivano scolpite ed utilizzate interamente; successivamente, venivano modellate e sagomate con grande facilità; infine, la lavorazione diventò più grezza e tutto più semplice, come se la tecnologia, invece di avanzare, fosse regredita inspiegabilmente. In questo luogo, si trovano inoltre numerose mura ciclopiche, realizzate con dozzine di blocchi poligonali giganteschi, scolpiti ed incastrati perfettamente fra loro, senza l’ ausilio di malta o di cemento: è rag...

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    Last Post by .Dante. il 12 June 2012
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