1. Intervista a Rosario Di Bella
    Cantautore e compositore musicale di Voyager

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    Intervista a Rosario Di Bella
    Cantautore e compositore musicale di Voyager


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    Cantautore e compositore italiano, la sua carriera artistica si estende sino al cinema, al teatro e alla televisione. Siciliano d'origine, ha iniziato il suo percorso studiando pianoforte e teatro all'Arsenale di Milano. Nell'87 si aggiudica il primo premio del Festival di Castrocaro. Nel '90 partecipa a Gran Premio, Rai 1, condotto da Pippo Baudo, al Festivalbar, Italia 1, e al Cantagiro, Rai 2, dove si classifica al 2° posto. Nel '91 approda al Festival di Sanremo con un pezzo di grande successo popolare, "E noi qui". Tornerà alla kermesse della canzone italiana nel '93 con il brano "Non volevo". Negli ultimi anni è stato tra i più prolifici compositori di colonne sonore per la televisione, il cinema ed il teatro. Dal 2003 è il compositore delle fantastiche musiche di Voyager e Ragazzi c'è Voyager, Rai 2. Per il Forum & Fan Club Autorizzato di Voyager, è con molto piacere che vi presento un personaggio di grande talento, Rosario Di Bella.


    Prima che iniziamo a parlare del tuo impegno con Voyager, parlaci un po di te e di come è nata la tua passione per la musica e la canzone.

    ptcm
    Tutti i ricordi che ho della mia vita, sin dall'infanzia, sono sempre legati alla musica. Prima che nascesse mia figlia, niente è stato più importante della musica. E me ne rendo conto solo ora, guardandomi indietro e scoprendo che non non sono stato mai più di qualche giorno lontano dal pianoforte. Ho cominciato a studiare musica prestissimo e contemporaneamente ho iniziato a stare sul palco suonando con i gruppi. Ho suonato di tutto, dalla musica folk alla fusion, dalla musica classica sino alla canzone d'autore. Probabilmente il mio stile è maturato grazie a queste esperienze e alla possibilità di mischiare elementi di ogni genere musicale. Nel 1987 ho inviato quasi per gioco un tagliandino per la partecipazione al festival di Castrocaro e come per incanto mi sono ritrovato vincitore e con un contratto discografico. Da allora la mia carriera di cantautore si è sviluppata nei dieci anni successivi con la produzione di cinque album.

    So che hai anche studiato Medicina......

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    Last Post by .Dante. il 19 Dec. 2013
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  2. I misteri di Montauro
    Affreschi, statue, portali, simboli enigmatici: è possibile che Montauro sia stata crocevia di importanti società segrete?

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    Templari
    By .Dante. il 23 May 2013
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    I misteri di Montauro
    Affreschi, statue, portali, simboli enigmatici: è possibile che Montauro
    sia stata crocevia di importanti società segrete?


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    La foto in copertina è di Guglielmo D'Arezzo



    Esiste un piccolo borgo, in Calabria, ricco di cunicoli, ruderi di insediamento ormai deserti e centri di protezione: è Montauro, in provincia di Catanzaro; viene già chiamata la Rennes-Le-Chateau italiana. Ma i misteri hanno inizio già dal suo nome: cosa significa?

    La culla dell’Italia

    Ufficialmente il toponimo, come sostengono la maggior parte degli studiosi, va ricercato nelle parole “ Oro crusus,, ( Monte d’ oro) , poichè si dice vi fossero delle cave aurifere dalle quali mai sarebbe stato estratto l’ oro. Ma vi sono anche altre ipotesi etimologiche: secondo alcuni, il nome deriverebbe da Montaurus ( Mons Taurus, Monte toro) , in quanto sulla cima del monte Paladino ci sarebbe stato un tempio dedicato al dio Toro, nel periodo in cui, secondo la leggenda, tra il Golfo di Lamezia Terme ed il Golfo di Squillace verso Reggio Calabria, territorio in cui sorge Montauro, si estendeva il Regno di re Italo ( Italo deriva infatti dall’ osco viteliu, cioè toro) , termine appunto da cui proviene la denominazione Italia; secondo altri, invece, deriverebbe da “ Mons Auronis,, ( Monte degli Aurunci) in quanto i villaggi dell’ area che va da Montepaone ( anticamente Aurunco) a Pietragrande di Montauro furono fondati dagli Aurunci, appartenenti alla stessa stirpe degli Ausoni, fatto confermato da un’ antica iscrizione nella chiesa di S. Pantaleone, il patrono ( Montis Auronis... ).

    Uno dei monumenti più significativi è la medievale Grangia ( anticamente Grancia) di S. Anna, nel 12° secolo dedicata a S. Giacomo il maggiore, patrono di pellegrini e cavalieri e difensore contro i Saraceni, distrutta dal terremoto del ‘783: la documentazione relativa ai secoli 12° e 13° è andata perduta, mentre altri documenti sono sospetti od addirittura contraffatti. Ciò che sappiamo è che divenne proprietà dell’ Ordine della potente e feudale Certosa di S. Stefano del bosco ( oggi di Serra S. Bruno) e che nel ‘192 ottenne da Papa Celestino 3° l’ autorizzazione a passare sotto l’ osservanza dei cistercensi, collegati all’ Abbazia di Fossanova, posta su uno sperone intermedio, da cui dipese per oltre tre secoli. Tra il 14° ed il 15° secolo si verificò il cambio di dedica. Per le sue dimensioni, appare unica in tutto il mondo. Era una fortifica...

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    Last Post by Aldo Mercurio il 6 Dec. 2016
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  3. Intervista a Silvia Emme
    Ha firmato la sigla dell'ultima serie di Voyager. La sand artist più famosa d'Europa si racconta nel forum di Voyager.

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    Intervista a Silvia Emme

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    Sono di Silvia Emme le mani che realizzano le "sand animation", veri e propri disegni con la sabbia su un tavolo luminoso. Una forma artistica suggestiva e fuori dal comune. Abbiamo potuto ammirare le sue opere in molte occasioni, come ad esempio nella nuova sigla della 23esima serie di Voyager - La Nuova Era. Lo scorso 10 marzo l'abbiamo vista a Ragazzi c'è Voyager dove ha rivelato come è nata l'idea della sabbia e spiegato le tecniche del suo utilizzo. Adesso, la sand artist più famosa d'Europa, si racconta nel forum e fan club di Voyager: le abbiamo posto qualche altra domanda e non soltanto su questa splendida forma d'arte. Insomma, chi è Silvia Emme?



    Innanzitutto, come ti sei avvicinata all'arte?

    A casa mia hanno tutti una buonissima mano per il disegno, iniziando dai vecchi, passando per i grandi, finendo con il più giovane che ha 18 anni. E' perfettamente normale quindi essere sin da piccoli indirizzati al disegno. Si inizia e poi si sceglie di non cambiare via, anche perchè magari riesci a conciliare lavoro e piacere!
    Sono stata molto fortunata!

    Prima della sabbia avevi già sperimentato altre tecniche di espressione artistica?

    Da qualche parte in studio ci deve essere il mio primo quadro ad olio, quello di quando avevo 12 anni e già da 2 ero allieva del maestro Carotti.
    Poi l'Istituto D'Arte ed infine l'Accademia, dove un giorno mi piacerebbe tanto andare ad insegnare Pittura e ti garantisco che non mi auguro a nessuno perchè sono severissima anche con me!
    La sabbia è la fine di un percorso, durante il quale cercavo i mezzi per raccontare: un'immagine statica mi stava stretta, ma la sand animation è movimento ed evoluzione.

    Qual è la tua fonte di ispirazione?

    Non ho fonti di ispirazione precise: faccio molta ricerca al fine di provare ogni giorno a crescere capendo cosa, come e perché.

    La musica fa da cornice ai tuoi lavori, trovi sem...

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    Last Post by maltide il 20 Jan. 2016
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  4. Quali sono stati i più grandi furti di opere d’arte della Storia?

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    Arte
    By .Dante. il 29 Mar. 2012
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    Furti epocali da milioni di euro
    Di navi96


    furti


    Quali sono stati i più grandi furti di opere d’arte della Storia? Stiamo per intraprendere un viaggio sorprendente tra le lancette del tempo, per scoprire quando e come è stato possibile che grandi opere siano state rubate.

    Uno dei metodi più usati dai ladri di professione per nascondere opere artistiche è quello di smembrare l’opera stessa in tanti piccoli pezzi. In questo modo, chi si rivela interessato al suo acquisto, dopo aver comprato il primo pezzo, andrà sempre avanti, fino a completare l’opera. E’ un modo di agire impeccabile: permette infatti di far lievitare scientificamente il valore ed il costo dell’ opera rubata. Procediamo dunque con i furti più clamorosi.

    La Gioconda: il furto di questo quadro è forse uno dei più celebri di tutti i tempi. Ha coinvolto infatti quello che viene considerato l’autentico capolavoro di Leonardo da Vinci. Ma veniamo ai fatti.
    La sera del 21 agosto ‘11, un giovane imbianchino italiano, Vincenzo Perugia, si trova nel museo del Louvre a Parigi. Nulla di strano, se non fosse per un solo particolare: è da solo. Approfittando della situazione, in preda ad un eccesso di patriottismo, toglie il quadro dalla parete e lo avvolge in una giacca. Fortunatamente per lui, la guardia addetta alla sorveglianza sta dormendo: può quindi uscire dall’ingresso secondario che dà su un cortile. La strada è libera e, senza incontrare ostacoli, si dilegua lungo una delle banchine della Senna. La Gioconda scompare così in una notte d’estate. Passano ben due anni ma di Monna Lisa e del suo rapitore, nessuna traccia. Poi, nel novembre del ‘13, nel centro di Firenze, la proprietaria di un albergo di Via Bazzani blocca un uomo che si accinge ad uscire furtivamente, convinta che le stiano rubando qualcosa di importante. In effetti, l’uomo nascondeva realmente qualcosa: non era tuttavia un suppellettile qualunque, ma la Gioconda! Grazie a questa inaspettata scoperta, dopo un breve tour nelle principali città italiane, il capolavoro torna in treno a Parigi dove la aspetta un’accoglienza degna di una star ed una folla applaudente.

    Eppure, questo furto sembra quasi sminuito da quello avvenuto il 19 maggio 2010, sempre a Parigi, ma stavolta nel Museo d’arte moderna: un uomo riesce ad entrare attraverso una delle finestre del piano terra, non coperta dall’antifurto, rompe un vetro, sega un’inferriata, taglia un lucchetto, entra e riesce a rubare addirittura cinque opere preziosissime, da Picasso a Modigliani, per un valore che secondo le compagnie di assicurazione sarebbe di € 100.000.000,00, ma che secondo il mercato clandestino supererebbe addirittura € 500.000.000,00! Decisamente il colpo più incredibile del secolo. Solamente dopo due anni, nel 201...

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    Last Post by .Dante. il 29 Mar. 2012
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