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CITAZIONE (VoyagerAdministrator @ 5/12/2008, 00:48) Comunque la mia idea è che la profezia sia una farsa dati troppe carte che non tornano... Secondo molti studiosi il testo attribuito a Malachia sarebbe stato scritto alla fine del '500 dal monaco Arnaldo Wion, con l'intento di condizionare l'elezione del papa favorendo il cardinale Simoncelli nativo di Orvieto. Il motto del futuro papa secondo lo pseudo-Malachia avrebbe dovuto essere "De antiquitate urbis" e Orvieto deriva da Urbs Vetus, ovvero città antica. Lo stratagemma però non funzionò e venne eletto Nicolò Sfrondati. http://www.araldicavaticana.com/pcuriomalachia.htm Si trovò comunque il modo di giustificare il motto. Qualcuno disse che anche Cremona, città natale di Nicolò Sfrondati è una città antica; altri dissero che questo papa si prese cura delle antichità romane. Triplo salto mortale carpiato con arrampicatura sugli specchi
Da quel papa in poi i motti iniziano a non essere più così precisi come per i papi precedenti e per far tornare i conti si inizia a cercare allusioni e corrispondenze sempre più vaghe e arbitrarie.
"E le sue famose profezie sui Papi? Un falso, uno dei tanti falsi composti tra il Cinquecento e il Seicento, ai tempi cioè di Paracelso e di Nostradamus, quando profezie e negromanzie erano di moda. Fu il monaco benedettino Arnaldo Wion, che inserì in un'opera latina la lista dei Papi fino alla creduta fine del mondo, con tanti motti, di cui attribuì la paternità a San Malachia, sfruttando la celebrità del Santo irlandese. Il falso appare evidente se si confrontano i motti dei Papi prima del 1595 e quelli dei Papi seguenti, cioè i motti dei Papi già noti con quelli dei Papi ancora ignoti. Per i primi, i motti si ispiravano allo stemma, al nome della famiglia, al luogo di nascita o addirittura al motto che avevano scelto da Cardinali o da Papi. In questa maniera, da Celestino Il a Urbano VII le rispondenze risultavano strettissime. Da Urbano VII in poi, i motti diventavano vaghi, allusivi; si prestavano a più sensi, quando non si prestavano addirittura a tutti i sensi." (Piero Bargellini, Mille Santi del giorno, Vallecchi editore, 1977)
"<i>La prova maggiore della sua falsità è che nella lista sono presenti tutti i Papi del periodo in questione, ma solo due antipapi su otto, proprio come nell'elenco preparato dallo storico Panvinio, contemporaneo di Vion che certamente ne conosceva l'opera. Non solo, anche il motto di alcuni Papi era elaborato sulla base di indicazioni biografiche erronee fornite da Panvinio. Se così non fosse, in base al documento, Malachia avrebbe non solo profetizzato i Papi futuri, ma addirittura copiato gli errori di uno storico vissuto quattrocento ani dopo di lui!" http://www.cicap.org/enciclop/at100268.htm
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