Replying to Terremoto in Emilia, un nuovo incubo

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  1. Posted 24/5/2012, 19:42
    Terremoto in Pianura Padana, un nuovo incubo
    Una zona sino al 2003 assente dalle carte sismiche,
    poi l'improvviso passaggio alla 3a categoria


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    E' accaduto di nuovo, questa volta con una intensità poco minore rispetto al sisma che colpì L'Aquila nel 2009, questa volta con epicentro nel ferrarese, in Emilia. Il bilancio è più contenuto ma ugualmente drammatico: 7 vittime, 50 feriti e oltre 5000 sfollati.

    Alle ore 4.03 di domenica 20 maggio, l'Emilia e tutto il Nord Italia ha tremato a causa di una scossa di magnitudo 5.9 della scala Richter. L'epicentro del terremoto è stato individuato a 36 chilometri a nord di Bologna, tra le province di Modena e Ferrara. Martedì il governo ha decretato lo stato di emergenza per le aree colpite.

    Dopo l'evento sismico principale, si sono registrate centinaia di nuove ma piccole scosse di assestamento, nuovi crolli e ancora nuovi feriti. L'ultima questa mattina, è stata avvertita alle 8.26 nelle zone già colpite dal sisma in Emilia e di magnitudo di 3.4, a una profondità di soli 1,4 chilometri. La scossa è stata avvertita chiaramente anche a Bologna.

    Sono stati ingenti i danni non soltanto ad abitazioni e industrie ma anche al patrimonio artistico.

    Queste zone della Val Padana sembravano in passato un'area relativamente tranquilla sino a quando, nel 2003, si è compilata l'ultima carta del pericolo sismico. Non essendo stati fino ad allora raccolti dati strumentali non era classificata e quindi giudicata a bassa sismicità. Ma gli eventi accaduti hanno costretto a una revisione ponendola all'improvviso nella classifica del pericolo nella terza categoria, vale a dire medio-bassa. Giusto per avere un termine di paragone, L'Aquila è in prima categoria. Ma allora quel che viene da domandarsi è cosa sta succedendo alla Pianura padana?

    A tal proposito si è interrogato anche il Corriere della Sera che, con un articolo del 21 maggio, redatto con la collaborazione del sismologo Massimo Cocco dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha mostrato un chiaro quadro della situazione spiegando la causa del violento sisma: la spinta degli Appennini, al di sopra della microplacca Adriatica, ha prodotto una faglia lunga una quarantina di chilometri tagliando la Val Padana tra est e ovest, fra Ferrara e Modena, scuotendola vigorosamente.

    Da gennaio di quest'anno, la zona appenninica di Reggio Emilia e Parma, è stata colpita da terremoti di magnitudo 4.9 e 5.4, a distanza di pochissimi giorni. I due sismi di gennaio, pur avvenuti a profondità molto diverse (30 e 60 km) rispetto ai 6-8 km di quelli di domenica, sono anch'essi legati ai movimenti della stessa "microplacca adriatica", che negli ultimi tempi ha avuto un'attività piuttosto intensa.

    Ma allora, questi avvenimenti potevano essere considerati come dei segnali premonitori di scosse più forti? I geofisici non si ritengono affatto sorpresi, era pure prevedibile un sisma di entità superiore al passato, intorno a 6 gradi della scala Richter. Ma gli effetti poi dipendono dalla profondità dell'ipocentro del sisma e più sono superficiali più si fanno sentire. Quelli di domenica erano tutti inferiori ai dieci chilometri di profondità e infatti le onde si sono trasmesse rapidamente in modo ampio. La Pianura Padana è ricoperta da uno spesso strato di sedimenti e questo tipo di suolo genera degli effetti di amplificazione che si distribuiscono nel territorio.

    Il terremoto dell'Emilia Romagna è dunque la dimostrazione che forti eventi possono verificarsi anche in zone considerate non ad elevato rischio sismico.

    Ma c'è chi dice d'aver previsto con maggiore precisione il sisma: un gruppo di studiosi internazionali, sostiene di aver previsto il terremoto dell'Emilia e aveva anche portato, qualche giorno fa, la ricerca alla Commissione Grandi Rischi. Dividendo l'Italia in tre parti, nord, centro e sud, avevano visto un possibile evento sismico nel nord a medio termine, cioè poteva verificarsi entro settembre.

    C'è un'altra notizia da tenere d'occhio, ci arriva da Discovery News. Anche un sismologo dell'Usgs, Paul Caruso, si è detto abbastanza sorpreso del terremoto dell'Emilia poiché avvenuto in una regione storicamente poco sismica e lo ha definito "thrust quake" ovvero "terremoto di spinta", cioè un evento che si scatena quando due placche si muovono contemporaneamente; ma quello che è sorprendente è che il terremoto sia avvenuto a 750 km di distanza dal confine in cui le placche tettoniche collidono e che sia avvenuto ad una profondità di appena 5 km.

    Più semplicemente, questo terremoto è il frutto dello scontro tra le placche della crosta terrestre: quella africana contro quella europea. La placca africana preme su tutto il tirreno, schiacciando gli Appennini e spostando la nostra penisola verso la Grecia e la ex Jugoslavia. Vi è poi un'altra placca asiatica che preme contro l'Italia, pertanto, l'intero territorio è teatro di terremoti più o meno gravi. Caruso ha inoltre affermato che lo sciame sismico seguito all'evento principale potrà durare per settimane se non mesi.

    Ed ecco quelle che sono le stranezze di questi eventi catastrofici. Secondo il sito Physics.org, la potenza di un terremoto in particolare, quello di Sumatra, ha sconcertato gli scienziati, perché è stato il più potente terremoto a scivolamento orizzontale mai registrato. Il sisma è stato anche particolare in quanto la frattura è avvenuta nel mezzo di una placca oceanica piuttosto che sul confine tra due placche. Ultimamente, stiamo assistendo a questi terremoti di magnitudo inusuale che stanno scoppiando lontano dai confini delle placche tettoniche, proprio come a Sumatra e in Italia con il sisma dell'Emilia. I Terremoti attuali sembrano avere caratteristiche diverse dai terremoti del passato. Questa è un'ulteriore suggerimento che il dinamismo sismico del pianeta sta cambiando, e che sta subendo una accelerazione repentina.

    E ancora un'altra stranezza: è notizia di ieri che un onda d'urto interplanetaria, probabilmente dovuta al brillamento solare di classe M5 sprigionatosi lo scorso 17 maggio, ha investito la Terra proprio il 20 maggio scorso intorno alle ore 02:00 UT (04:00) ora italiana. L'arrivo dell'onda ha causato un'intensa attività geomagnetica attorno ai poli del pianeta ed aurore boreali. L’impatto ha prodotto una deformazione della magnetosfera terrestre di parecchie migliaia di chilometri intorno al pianeta. La strana coincidenza è che poco dopo la Terra tremava in Italia con un terremoto di magnitudo 5.9 della scala Richter che colpiva Bologna, Modena e Ferrara, propagandosi per tutto il nord Italia.

    Comunque sia, troppo spesso dimentichiamo che purtroppo viviamo in un Paese altamente sismico.

    Intanto proseguono le verifiche dei vigili del fuoco e della protezione civile a tutti gli edifici lesionati delle località colpite dal sisma. Nel frattempo, alcuni cittadini sfollati, hanno avviato i primi tentativi di risistemazione delle proprie abitazioni, nella speranza di poter ritornare ad una vita normale e serana, magari dimenticando gl'incubi del passato.

    Alcune fotografie dal sito National Geographic:

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    Fonti:
    www.corriere.it/cronache/12_maggio_...=box_primopiano
    www.corriere.it/cronache/12_maggio_...14eb8d3f7.shtml
    http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/...274796764.shtml
    http://theextinctionprotocol.wordpress.com...-does-the-same/
    http://terrarealtime.blogspot.it/2012/05/u...il-pianeta.html

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