Replying to Marte: rilevate tracce di vita microbica

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  1. Posted 3/12/2012, 14:09
    D' altronde queste sono le fasi che attraversa una verità: prima ammessa, poi negata, infine riammessa!
  2. Posted 3/12/2012, 13:10
    Certo Indy, ma ci vorrà tempo, quel tempo necessario per la "graduale rivelazione" con cui si ammetterà qualcosa, per poi negarlo repentinamente, per poi riammetterlo senza curarsi delle palesi contraddizioni. Si veda per es. la presenza di forme elementari di vita (o di precursori della vita) su Marte che ha tenuto banco in questi giorni di fine novembre. La verità, di cui ho prove evidenti, è che su quel pianeta ci sono tracce palesi di costruzioni, manufatti, macchinari, sculture antropomorfe. Pareidolia? Improponibile nel momento in cui scopro un gruppo di 5 volti ben definiti, uno intrecciato nell'altro. Altro che precursori della vita, altro che vita microbica. Il fatto è che la gente crede alle comunicazioni ufficiali, ai medici ed ai ministeri che propongo (e quasi impongono) inutili, costose e pericolose (!!) vaccinazioni. Agli esperti di vulcanologia (tragicamente smentiti) che assicurano che non ci sarà nessuna scossa di terremoto. Ai comunicati di Enti Spaziali che impiegano anni a capire che su Marte c'è palesemente acqua sotto forma di ghiaccio, vapore e liquido. Alle affermazioni di "esperti"che affermano (sbagliando) che i perclorati presenti sul pianeta rosso sono pericolosi per la vita. Agli astronomi che escludono con ingiustificata sicurezza che nel sistema solare possa esserci vita intelligente, pur sapendo che sono milioni le attendibili segnalazioni di UFO nei cieli del nostro pianeta. Caro Indy, gli insabbiatori sono già sconfitti: il fatto è che la gente.....non lo sa. Non escludo che prima o poi ci si possa rivedere su Voyager, sperando di poter spiegare compiutamente le scoperte accennate nel mio libro Ossimoro Marte.
  3. Posted 29/11/2012, 14:57
    hai ragione Ennio,gli insabbiatori verranno però prima o poi sconfitti!!!!!! :alienff: ;)
  4. Posted 12/9/2012, 22:02
    La faccia di bronzo dei negatori d'ufficio non conosce limiti, giungendo a negare l'evidenza e a sovvertire la realtà. Quel monolito è alto 50-100 metri, è quasi perfettamente rettangolare e non ha affatto le dimensioni del pixel, quello sì di forma rettangolare. Si staglia con sicurezza sul panorama circostante ed è del tutto anomalo. Ci pensate se trovassimo sulla terra un edificio rettangolare alto 70 metri: chi mai lo definirebbe un grosso sasso? Ma gli scienziati della Nasa "of course". Il problema però non è questo. Il problema è che tanta gente è disposta a credere tutto ciò che gli si vuol far credere, indipendentemente dell'evidenza. La gente è disposta a credere a ciò che le si dice e non ai propri occhi. Deprimente!
    E.P.
  5. Posted 15/4/2012, 11:49
    Il pianeta rosso è abitato da microrganismi
    E cosa c'è di vero su un "monolite" dalla presunta natura artificiale?

    immpc


    Già, tracce di vita su Marte ma attenzione perché non si tratta di impronte lasciate da marziani erranti come qualcuno avrà tanto desiderato. In realtà nel sottosuolo del pianeta rosso sono stati rilevati microrganismi in grado di aprire scenari del tutto nuovi nella lunga ricerca della vita su Marte.

    Il suolo del pianeta rosso è abitato da microorganismi. Lo suggeriscono le ultime analisi effettuate su dei campioni di suolo raccolti su Marte dalle sonde Viking nel 1976. Dalle analisi è emerso che ci sarebbero prove di presenze biologiche elementari. Nelle nuove analisi sono coinvolti anche alcuni matematici italiani. Lo studio sui campioni di terreno marziano riapre così il dibattito sull'attendibilità delle misurazioni di allora, che al tempo esclusero la possibilità di vita sul pianeta rosso.

    L' International Journal of Aeronautical and Space Sciences ha pubblicato tutte le novità su questa importante scoperta. Anche l'Italia ha dato il suo prezioso contributo, l'Università di Siena ha infatti collaborato con la statunitense Keck School of Medicine della University of Southern California (Usc), e con Gilbert V. Levin, Principal Investigator dell'esperimento LR avvenuto su Marte. "Tutto fa pensare che nei campioni marziani analizzati ci fossero tracce biologiche", ha spiegato il coordinatore dello studio, Giorgio Bianciardi, esperto di sistemi dinamici caotici applicati alla biologia e docente di Astrobiologia all'Università di Siena.

    viking1
    Le missioni Viking fecero nascere una lunga polemica sulla vita su Marte. I due rover delle Viking eseguirono quattro esperimenti mirati a rilevare tracce di attività biologica. Tre dei quattro esperimenti diedero esito negativo, ma successivamente i dati del quarto esperimento, chiamato Labeled Release (Lr), favorirono l'ipotesi della reale esistenza di forme di vita su Marte: una contraddizione che spinse a ritenere erroneo quest'ultimo e ad abbandonare la continuazione della ricerca.

    Bianciardi spiega che "la recente dimostrazione che gli altri esperimenti fossero in realtà troppo poco sensibili ha riaperto la questione". Molti ritengono che i dati dell'esperimento Lr siano stati falsati dalla presenza del terreno di particolari elementi che avrebbero simulato i dati chimici attesi in presenza di forme di vita. Dopo aver lavorato duramente per il recupero dei dati ormai antiquati e semi-abbandonati, il nuovo studio ha invece analizzato le variazioni di temperatura misurate all'epoca sui campioni e ''confrontando matematicamente le oscillazione caotiche del terreno marziano con quello terrestre, sia popolato da forme di vita che sterilizzato, possiamo concludere che ci fossero attività biologiche''.

    I controversi risultati degli esperimenti effettuati dalle Viking hanno portato ad abbandonare ulteriori nuove ricerche per identificare tracce di vita sul pianeta rosso. Ora il nuovo studio, a cui ha collaborato anche Levin, il responsabile scientifico negli anni '70 alla Nasa per gli esperimenti biologici marziani e del contestato Lr, ha aperto nuovamente il dibattito. I ricercatori hanno studiato e identificato modelli matematici caotici che hanno permesso di studiare la variazione del rilascio dell'anidride carbonica una volta che al suolo marziano è stata aggiunta una pappa nutritiva. I risultati sono apparsi in sintonia con i corrispettivi campioni 'viventi' terrestri ed i ricercatori hanno concluso che ''la sonda Viking identificò effettivamente tracce di vita su Marte''.

    ''Questa scoperta non mettera' la parola fine alla ricerca di vita su Marte, per quello servirebbero delle foto di veri e propri microorganismi. E' tempo di rispedire le nostre sonde sul pianeta rosso alla ricerca di prove definitive'' ha aggiunto Joseph D. Miller, a capo dello studio pubblicato sull'International Journal of Aeronautical and Space Sciences. E infatti a confermare i risultati di queste ultime analisi e l'effettiva esistenza della vita su Marte, saranno probabilmente la prossime missioni spaziali in programma: con la sonda Curiosity (arriverà a destinazione il 5 agosto prossimo) che non possiede però la strumentazione necessaria per la ricerca delle tracce di vita; e in particolare ExoMars, una missione ideata dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA), appositamente attrezzato per la ricerca di forme di vita e in grado di esplorare il sottosuolo marziano.


    Ma voltiamo pagina...


    Quando l'argomento è il pianeta Marte, parlare dei tanti misteri legati ad esso è inevitabile. Uno tra tutti ci arriva proprio recentemente dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter. Proprio ieri, 14 aprile, il sito del Corriere della Sera ha pubblicato un articolo dal titolo "Il mistero del «monolite» su Marte". Si tratterebbe infatti di una roccia rettangolare che misurerebbe diversi metri d’altezza. Lo strano reperto - ripreso su Marte da una distanza di circa 260 chilometri - è stato scovato da astronomi dilettanti tra le foto scattate qualche anno fa da HiRise, il sensore ottico della Nasa. Naturalmente il web ha reagito formulando le ipotesi più fantasiose: la prova dell'esistenza di un'antica civiltà marziana?

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    La risposta dell’agenzia spaziale pare molto più semplice. L'apparente natura artificiale dell’oggetto osservato avrebbe però una spiegazione molto più semplice e terrena. Ne parla il sito LiveScience che cita Jonathon Hill del Mars Space Flight presso l'Arizona State University. Il ricercatore, che per l'agenzia spaziale esamina le foto di pianeti sconosciuti, spiega: "l'oggetto in questione è solo un grosso sasso". La sua vicinanza a un dirupo sembra infatti suggerire che si tratti di un pezzo di roccia che si è staccato ed è poi rotolato fino alla posizione attuale. Inoltre, sottolinea Hill, non è nemmeno del tutto rettangolare.

    Lo scienziato sottolinea che la risoluzione della fotocamera (da 40 milioni di dollari, ndr) è troppo bassa per rivelare i dettagli di una roccia di medie dimensioni come questa."L’oggetto tende a essere rettangolare proprio perché i pixel dell'immagine sono quadrati". Come se non bastasse, la dimensione sarebbe distorta: la presunta altezza del monolite pare esagerata nella foto a causa della posizione del sole. Lo scatto è stato infatti realizzato con il sole molto basso, vicino all'orizzonte. Di conseguenza, il masso getta un'ombra particolarmente lunga. Ciononostante, complottisti, ufologi o sedicenti esperti, non hanno del tutto torto a definirlo un monolite. La parola arriva dal greco e significa proprio "singola pietra".

    Dunque, un semplice masso? Tutto qui? Niente di più?

    Spesso la risposta è molto più semplice di quanto si pensi!


    Fonti:
    www.agi.it/in-primo-piano/notizie/2...a_microrganismi
    www.ufoonline.it/2012/04/12/scopert...-vita-su-marte/
    www.corriere.it/scienze_e_tecnologi...08dbe0046.shtml

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