Intervista ESCLUSIVA Ade Capone (Mistero, Italia 1), Prof.Piazzoli (CICAP), Barbaglia (GHT)

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    Intervista ad Ade Capone (autore di Mistero, Italia 1), al Prof. Adalberto Piazzoli (CICAP) ed a Mirko Barbaglia (GHT)
    Un lungo dibattito tra l'invisibile e la Scienza. Quanto c'è di vero nei racconti di presunti addotti? E' già stato stabilito un contatto con civiltà extraterrestri? Che spiegazioni dà la Scienza ai fenomeni apparentemente più incredibili? E qual'è l'opinione del CICAP sulla divulgazione scientifica in Italia? Uno sguardo ai casi più inspiegabili con un gruppo di "ghostbusters" all'italiana!

    Martedì 25 ottobre si è tenuta in una libreria di Pavia, la presentazione del libro “Contatto” ed. PIEMME, dell’autore televisivo di “Mistero”, Ade Capone. Hanno introdotto diverse personalità come due componenti del GHT (Ghost Hunters Team): un vero e proprio gruppo di ghostbusters nonché collaboratori della suddetta trasmissione; e poi Luigi Bavagnoli, fondatore dell’associazione TE.S.E.S. (TEam Sperimentale Esplorazione Sotterranei) ovvero un team di speleologi professionisti con lo scopo di esplorare cunicoli e gallerie nascoste sotto antiche costruzioni per riscoprire i segreti ed i misteri del passato. A quest’ultimi si affida “Mistero” per effettuare i propri servizi sotterranei.

    Durante la presentazione, Capone ha parlato dei tanti casi di incontri ravvicinati e abduction contenuti nel libro ma anche della trasmissione in generale. Il Ghost Hunters Team ha mostrato le costose apparecchiature con il quale svolgono le loro indagini in presunti luoghi infestati da fantasmi e ci hanno informato su alcune esperienze inspiegabili che hanno vissuto in prima persona. Per Luigi Bavagnoli del TE.S.E.S., l’idea di “mistero”, nel loro lavoro, è tale finché non viene trovato il cunicolo, il passaggio segreto o la galleria laddove il radar ne indica la presenza. Intanto, uno schermo mostrava le immagini delle esplorazioni in siti sotterranei.

    Il pubblico, pieno di curiosi, seguiva appassionato le argomentazioni dei relatori ma ad un certo punto della serata l’incontro si fece più vivace ed animato: un signore dal pubblico, alzandosi in piedi, aveva posto una domanda mirata sulle basi scientifiche che potevano avere i racconti da loro descritti, riferendosi in particolar modo ad un episodio che vedeva coinvolto il GHT secondo cui avrebbero visto con i propri occhi una palla “smaterializzarsi” durante un sopralluogo in un posto infestato da entità. Di questo e molto altro si continuò a parlare: ne derivò un ampio dibattito destinato a durare sin dopo il termine della presentazione del libro. Durante l’acceso confronto, il signore in questione, Prof. Adalberto Piazzoli, si scoprì essere il Vice-Presidente Nazionale del CICAP. Una rivelazione.

    Sono state affrontati diversi temi misteriosi, in particolar modo delle tante discusse vicende di Caronia (ME), prendendo in esame le soluzioni ufficiali che sono state attribuite a tali fenomeni. Piazzoli ha ribadito la teoria già avanzata da un ricercatore del CNR, ovvero la teoria secondo cui: “In base ad una modellizzazione del nucleo terrestre definita “a riccio”, una grande quantità di energia geotermica è capace di risalire verso la superficie terrestre attraverso vie preferenziali che culminano in punte attraverso cui l’energia geotermica va verso la superficie. Dunque, il nucleo terrestre si modella come se avesse la forma di un riccio di mare con tanti “aculei”. Allora avviene una scomposizione e si crea una nube di elettroni che si libera nell’atmosfera. Laddove gli elettroni incontrano i conduttori, li caricano di energia e si provocano così le scintille. Evidentemente in quella zona spunta uno di quegli aculei”. Sarebbe dunque questa energia a provocare “una rottura dei legami che costituiscono gli strati del sottosuolo, con un aumento della porosità ed un conseguente rilascio di elettroni liberi” (Fonte). Una teoria molto notevole. Un lungo confronto fra scienza e mistero che si è concluso in modo molto amichevole e con una ricchezza per tutti i presenti; allora ho pensato di trasmettervela, seppure in parte, realizzando tre interviste rivolte ai protagonisti di questo evento: ad Ade Capone, a Mirko Barbaglia (il fondatore del GHT) ed infine allo stesso Prof. Piazzoli, critico nei confronti di Voyager e della divulgazione scientifica in Italia, ha risposto ad alcune delle 7 domande di Voyager che gli ho rivolto.

    Tre interviste molto interessanti che ci forniranno tanti spunti e modi di pensare non soltanto dal mondo del mistero ma anche dal mondo accademico per capire qual è, oggi, l’approccio che quest’ultimo stabilisce con tutto quanto c’è di inspiegabile allo stato attuale delle conoscenze scientifiche.

    Spero siate comodi, il viaggio sta per cominciare!

    Buona lettura!


    Ade Capone - E’ da diversi anni autore televisivo. La sua firma è comparsa in programmi come “Il Bivio”, “Real Csi”, “Invincibili” ed in tutte le stagioni di “Mistero”, giunto alla sua quinta stagione, in onda la domenica sera su Italia 1. Con “Contatto” è in libreria da alcuni giorni.

    D: Come nasce l’idea di Mistero?

    R: Mistero nasce dalla passione che c’era nella casa di produzione per questi argomenti. Non solo la mia ma anche quella del produttore capo, Claudio Cavalli. Se ne parlò per un pò di tempo, dopodiché si presentò il progetto a Italia 1.

    D: Spesso viene mossa una critica alla trasmissione: Come mai vi occupate spesso di storie di ufo, alieni, fantasmi e raramente di tematiche più culturali magari archeologiche?

    R: Non è una scelta fatta a priori. In realtà raccontiamo, nei nostri servizi, man mano che ci guardiamo intorno, le esperienze di alcune persone in cui c’imbattiamo e che ci sembrano interessanti. Oppure argomenti che ci sembrano particolarmente stimolanti, come il caso Majorana o i dipinti delle Ultime Cene. Non c’è alcuna scelta precostituita.

    D: Cosa pensate realmente sul presunto feto alieno di Giovanna?

    R: Personalmente ho sospeso il giudizio. Capisco chi dice che sembrerebbe un coniglio ma è altrettanto vero che ci ha scritto un signore che svolge da trent’anni l’attività di macellaio e ci ha detto che quello non è affatto un coniglio.

    D: Qual è il vostro rapporto con Voyager e con Roberto Giacobbo?

    R: Non ho mai avuto il piacere di conoscere Roberto Giacobbo (spero di conoscerlo in futuro), lo conosce il produttore Claudio Cavalli. Posso dire che anche io guardo Voyager con molto interesse, fin dalle prime edizioni. Sono un appassionato di mistero (in senso lato) a prescindere dalla mia attività di scrittore e di autore TV.

    D: Con “Contatto – Incontri ravvicinati con altri mondi” qual è la sua idea di vita nell’Universo?

    R: Sono convinto che l’Universo pulluli di vita. Considero la vita il punto d’arrivo della materia cioè ci credo non come un fatto casuale ma come un fatto inevitabile. Ci sono tante teorie, una tra queste è contenuta nel libro “La rete della vita”: la materia, gli atomi, le molecole crescendo e diventando molecole sempre più complesse, ovvero molecole organiche, in una disposizione a rete, creano la vita. Dunque è strettamente collegata ad una struttura a rete.

    D: Pensa che un contatto sia già stato stabilito?

    R: Credo di si. Non ci sono prove evidenti, tantomeno c’è la prova schiacciante davanti ai nostri occhi (in futuro... chissà) ma io penso che sia già stato stabilito.

    D: Anche Daniele Bossari e Marco Berry sono intervenuti nel tuo libro. Qual è la loro opinione a tal proposito?

    R: Daniele Bossari è uno che crede in certe cose; invece, Marco Berry, pur dichiarandosi scettico, continua ugualmente a farsi domande perché gli piace andare in fondo alle cose.

    D: Quando arriverà la nuova serie di Mistero?

    R: Dovrebbe arrivare nel 2012 ma non sappiamo esattamente in che mese (stiamo comunque già raccogliendo materiale). A proposito, io non credo al 2012 come “fine del mondo” perché credo che questa sia solo una interpretazione personalistica di Josè Arguelles che, oltretutto, non era un professore né di Storia né di Fisica ma un professore di Storia dell’Arte. Penso che Arguelles abbia estrapolato questa data in basa a calcoli suoi e in qualche modo piegati alle sue esigenze. Penso che dai numeri si possa trarre un po di tutto.

    D: Di cosa vi occuperete nella prossima edizione?

    R: Ci piacerebbe tornare al CERN (o nei laboratori del Gran Sasso) per indagare anche sui misteri della fisica: quando andiamo a toccare alcuni argomenti sui misteri della realtà riceviamo una grande risposta dal pubblico. Poi ci occuperemo come sempre di alieni, di fantasmi e comunque di questa realtà invisibile che, in qualche modo, la gente incontra, a volte, nel modo meno aspettato: il libro Contatto è un libro di persone normali che si ritrovano la vita stravolta da incontri del tutto inaspettati con il mistero. E’ gente che voleva farsi una vita tranquilla ma che ha perso tutto, la moglie, i figli, anche il lavoro in alcuni casi. Dunque non si tratta di gente che ha guadagnato da una eventuale manfrina. In base alle rivelazioni di specialisti, queste persone, sono risultate essere assolutamente sane di mente; per esempio, a Piero il metronotte era stata tolta la pistola dal capo della vigilanza successivamente alla sua presunta abduction, ma la storia finì con la riconsegna del porto d’armi, da parte del pretore, perché si trattava di un uomo perfettamente normale. Il Professor Moretti, uno dei più illustri psichiatri italiani, lo ebbe in cura a livello di ipnosi regressiva e disse che Piero, sotto ipnosi profonda, NON fingeva. Si mise addirittura a parlare in un linguaggio molto strano, anche se non possiamo affermare che si trattasse di una lingua aliena. Potrebbe essersi trattato di un caso di xenoglossia. Oppure si potrebbe pensare a qualcosa sepolto nel DNA. Ognuno decide se credere o meno a queste storie. Il mio approccio scientifico è dimostrato, ad esempio, dal fatto che nell’ultima puntata di Mistero (di domenica 23 Ottobre) abbiamo realizzato un servizio dove davamo l’ipotesi DNA come contenitore d’informazioni. Dunque, cerchiamo sempre di capire se c’è una risposta scientifica. In altre parole, esistono veramente foto di fantasmi... che poi siano tracce elettromagnetiche o fantasmi veri questo è qualcosa che va ancora capito.
    Ci piacerebbe anche esplorare i sotterranei di Pavia ma abbiamo trovato un po’ di chiusure; quelli che sono i pezzi del puzzle non vanno al loro posto, abbiamo un pezzo qua e un pezzo là. Non siamo ancora riusciti a trovare il modo per esplorare tutto, dobbiamo ancora lavorarci. Pavia è una città con una Storia molto ricca. Mi ha scritto di recente una persona del posto che ha trovato un santuario celtico, 4 pietre in croce se vogliamo ma era comunque un santuario celtico come tanti ce ne sono in tutta Italia e sappiamo anche che i celti scavavano cunicoli sotterranei.



    Prof. Adalberto Piazzoli - Fisico delle particelle elementari da poco in pensione. Lavora al Dipartimento di Fisica Nucleare e Teorica dell'Università di Pavia di cui è anche stato Direttore. Già presidente del L.E.N.A. (Laboratorio Energia Nucleare Applicata) e Direttore di un master dell'Istituto Universitario di Studi Superiori. Aderisce al CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) sin dalla sua fondazione e da subito ne è stato nominato Vice-Presidente.

    D: Qual è il suo rapporto con l’ignoto?

    R: Non ho alcun particolare rapporto e non ne sento il fascino. So bene che l’ignoto, nel senso del non ancora noto, ovviamente esiste. Ad alcuni fenomeni, anche noti a tutti, la scienza non si è ancora applicata abbastanza ma sono convinto che prima o poi lo farà... Ad esempio, il fenomeno degli storni a Roma che si muovono tutti insieme, come fossero un unico organismo. Perché e come lo fanno? Il CNR ha recentemente finanziato un gruppo di ricerca su questo tema (del gruppo fa parte anche il fisico Giorgio Parisi). Attendo il risultato, come attendo il bosone di Higgs: verrà, non verrà, ma non ci sarà comunque nulla di misterico.


    D: Fantasia e Scienza possono convivere?

    R: Per elaborare una nuova teoria scientifica occorre una certa dose di fantasia o meglio di creatività, secondo me anche maggiori di quelle richieste per creare un’opera d’arte. Sì, perché si tratta di una creatività vincolata... è quasi un ossimoro. Una nuova teoria deve infatti spiegare tutto ciò che spiegava anche la precedente e... qualcosa in più, o prevedere nuovi fenomeni da sottoporre a verifica sperimentale. Quindi la creatività scientifica è molto difficile, più di quella artistica. E man mano che il tempo passa diventa sempre più difficile.
    Il trigger per una scoperta scientifica potrebbe anche essere la fantasia, ma una fantasia occasionale che poi ha avuto la fortuna di essere omologata dalla verifica sperimentale. L’effetto Josephson è stato scoperto... al caffè, con un’intuizione e forse con un fortunato colpo di fantasia che ha anche portato alla realizzazione dello Squidd, un magnetometro di una “fantastica“
    sensibilità che permette di misurare persino i campi magnetici generati dalle correnti nervose. La scoperta ha però richiesto molta fisica, molta meccanica quantistica e molta razionalità. E’ curioso che in seguito Josephson sia diventato, così dicono, un credulone nei fenomeni paranormali.
    Per rispondere concisamente alla domanda: sì, ma solo a patto che la fantasia s’impegni a ritirarsi qualora sia smentita dai fatti.


    D: C’è un episodio particolare che l’ha fatta sognare e riflettere?

    R: Sognare è una parola forte, ma riflettere sì. Ho visto per esempio due fulmini globulari (grossi come una pallina da ping pong) e sono pochi quelli che ne hanno visto uno. Sui fulmini globulari la fisica non ha ancora le idee del tutto chiare e ciò mi ha fatto riflettere e tentare una spiegazione. Mi è anche capitato di vedere un... UFO. Non so cosa possa essere stato, ma agli extraterrestri non ho proprio pensato. C’è invece chi ci pensa senza mai avere visto un UFO.


    D: Quale mistero vorrebbe che le fosse svelato?

    R: Per citare solo il più grosso: perché c’è stato il Big Bang? Sul come, dove e quando abbiamo qualche idea, ma sul perché proprio nessuna. Credo però che a svelarmelo sarà la scienza, o nessuno, e più probabilmente nessuno.


    D: Se incontrasse un essere proveniente da un altro pianeta che farebbe?

    R: Hanno chiesto ad Hitchcock cosa avrebbe fatto se avesse incontrato un fantasma e lui rispose, “lo attraverserei!”. Nel caso di un alieno penso invece che, se ne vedessi uno, cercherei di portarlo in questura.

    D: Come reputa la trasmissione Voyager?

    R: Francamente ne penso piuttosto male. Forse è abbastanza vivace e tecnicamente ben condotta, ma non accettabile sotto il profilo scientifico (è anche il giudizio di tutti i colleghi che conosco). La ritengo un poco ”insidiosa”, perché mica tutte le cose che vengono dette sono scientificamente scorrette: è una miscellanea di cose giuste e cose sbagliate e ciò disorienta il telespettatore. Le cose vengono poi ricucite insieme, a mio avviso malamente, perché si mira a generare un interrogativo, mettendo in competizione paritetica ipotesi o certezze scientifiche, con improbabili stravaganze. Al telespettatore rimane la falsa impressione che gli venga concessa una libertà di opinione che la scienza raramente concede.
    C’è anche da dire che la divulgazione scientifica in Italia, anche quella seria e professionale, non è affatto soddisfacente. Anche note riviste spacciano spesso per divulgativi articoli che divulgativi non sono, perché ricercatori professionisti in quel campo non li trovano poi così chiari.
    Ma la cultura scientifica da noi non è tenuta in gran conto, se è vero che molti ostentano una esagerata ignoranza nelle materie scientifiche: dicono di non sapere cosa sia una radice quadrata o una molecola, ma... non è vero, lo dicono perché “fa fine”.

    Questa sera ho partecipato a un dibattito un po’ (troppo) vivace, ma lo ritengo comunque interessante e costruttivo. E’ cominciato forse malamente, ma è finito che ci siamo quasi abbracciati... Nemici come prima, naturalmente: ognuno si è tenuto le sue idee, ma è giusto così, perché almeno le ha confrontate con le idee dell’altro...




    Mirko Barbaglia - Fondatore del Ghost Hunters Team

    D: Mirko, cos’è un “fantasma”?

    R: E’ una domanda che mi hanno rivolto in tanti a cui è abbastanza difficile rispondere. Per quella che è una mia esperienza personale, all’interno del gruppo del Ghost Hunters Team, il fantasma non è quello classico che si vede nei film: purtroppo questa figura è stata molto enfatizzata e storpiata. Secondo me, esiste una energia che rimane dopo la morte e che in qualche caso si vuole manifestare con il mondo dei vivi.

    D: Quali castelli avete visitato sino ad ora? Quale luogo ha dato più risultati?

    R: Sino ad ora abbiamo visitato e perlustrato il castello Visconteo di Trezzo d’Adda, il castello di San Pelagio vicino Padova e il Castello di Paderna a Piacenza. Tra i tre, il Castello Visconteo e quello di San Pelagio, subito dopo, sono stati luoghi che hanno prodotto maggiori prove di fenomeni effettivamente inspiegabili.

    D: Quale caso vi è rimasto particolarmente impresso?

    R: Il caso di una foto nel campo dell’ultravioletto che abbiamo scattato nel Castello Visconteo di Trezzo d’Adda, in una delle stanze della tortura. Io al momento dello scatto non avevo visto nulla ma successivamente sulla fotografia comparve un profilo non molto ben definito: un fumo o una strana nebbia creava il profilo di una figura umana.

    D: Come vi siete trovati a lavorare con Mistero?

    R: Ci siamo trovati bene. Abbiamo girato con loro mezza Italia e abbiamo visto posti bellissimi: dalla necropoli etrusca a Roma, sino a delle miniere abbandonate in Toscana viste in una delle ultime puntate della trasmissione. La cosa che ci ha fatto molto piacere è che grazie a loro siamo riusciti a far conoscere la nostra passione alle persone a casa e anche a far capire che esistono davvero dei fenomeni inspiegabili e che a volte parlarne non è un motivo di vergogna o di paura.

    D: Progetti per il futuro?

    R: Sicuramente continuare con le nostre indagini. Ci sono ancora dei progetti in corso, uno dei quali quello di farci rinchiudere in un castello, di cui non posso dire il nome, per tutta una notte e svolgere appunto una indagine completamente isolati.

    D: Ti piacerebbe lavorare con Voyager?

    R: Si. Trovo che sia un programma molto interessante. Tratta gli argomenti in modo serio e scrupoloso, anche questo è un programma, a mio avviso, molto valido. Sarebbe bello poter collaborare anche con loro!

    "Un saluto alla community del Voyager Fan Club da tutto il Ghost Hunters Team!"

    Qui una foto del Gruppo.


    Interviste di Davide Lorenzano (25/10/2011)

    Edited by .Dante. - 4/2/2015, 20:57
     
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    Cari ragazzi, è morto Ade Capone.
    RIP Ade, grazie e ciao. :unsure:

    http://www.gazzettadiparma.it/news/fidenza...e--il-papa.html
     
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    Anche se in ritardo voglio esprimere il mio dispiacere per la morte di Ade capone.
     
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2 replies since 15/11/2011, 10:13   1439 views
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